domenica 9 maggio 2010

Tagliare le mani agli speculatori che si nascondono dietro i "mercati" e tassare le operazioni finanziarie speculative

In questi giorni è partito l'attacco di speculatori privi di scrupoli che cercano d mettere in ginocchio l'euro e l'economia dei paesi deboli, i cosiddetti PIGS (Portogallo, Irlanda, Grecia, Spagna); a questo elenco si potrebbero aggiungere presto Inghilterra ed Italia. Sono i cosiddetti "mercati" che speculano al ribasso, ricavando profitti enormi sulle spalle della povera gente ignara per poi ricomprare a prezzi più bassi e far risalire le quotazioni guadagnandoci di nuovo.
I governanti europei, sotto la guida illuminata del premio nobel Barack Obama che ha salvato le banche del suo paese con i soldi pubblici, si sono runiti d'urgenza per cercare di salvare l'euro. In Italia si prospetta una manovra da 25 miliardi di euro nei prossimi due anni. Ciò signfica che le classi più deboli dovranno prepararsi a sudare lacrime e sangue, ma potranno stare tranquilli che Tremonti e Berlusconi non metteranno le mani nelle loto tasche già svuotate.
Tra i provvedimenti che si discutono non vedo niente che possa colpire questi speculatori incalliti dai compensi annui di milioni di dollari/euri. Se si fossero presi provvedimenti seri in questo senso forse i Greci sarebbero stati disponibili a sopportare il dimezzamento tout court dei lori stipendi e salari. Per esempio si potrebbero chiudere le borse per qualche settimana e/o tassare pesantemente le rendite finanziarie (patrimoniale del 5-10% per i redditi superiori a 200.000 euro e sui patrimoni/rendimenti dei fondi speculativi, i cosiddetti "hedge fund), oppure mettere una tassa del 5-10% sulle operazioni finanziarie e contrattazioni di vendita speculative (per esempio vendita al ribasso, compravendita di derivati ecc.). La patrimoniale avrebbe il compito di recuperare un pò di evasione fiscale, soprattutto in paesi come l'Italia e la Grecia. Si potrebbero abolire i trasferimenti di danari nei conti all'estero dei paradisi fiscali.
Se tutti i potenti del mondo riuniti d'urgenza al capezzale delle economie traballanti fossero d'accordo, io non vedrei tante difficoltà. Immagino le lamentale dei cosiddetti liberisti, che giudicherebbero misure così draconiane come un attacco alla libertà d'impresa, ai principi dell'economia indegne di paesi dempcratici e capitalisti. MA io non ho visto alzarsi lamentale simili quando il tanto ammirato premio NObel Barack Obama ha sottratto miliardi di dollari alle classi più povere per darle ai banchieri che hano ripreso ha distribuirsi compensi da decine di milioni all'anno.
E intanto le quotazioni del mio fondo pensione integrativo (ai quali verso migliaia di euro all'anno per cercare di integrare la misera pensione che avrò, se me la daranno) sono di circa il 20% inferiori rispetto a quanto ho versato. Ciò signifca che se dovessi andare in pensione adesso, avrei una perdita secca. Questo grazie anche a D'Alema e ai governanti di centrosinistra che hanno contribuito a derubare il TFR di milioni di italiani

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