lunedì 29 novembre 2010

PER UN FUTURO LIBERO DA OGM

La Commissione europea ha da poco autorizzato la coltivazione di un OGM in Europa, per la prima volta da 12 anni, ignorando le preoccupazioni dell'opinione pubblica. Firmato la petizione promossa da Greenpeace, Avaaz e Friends of the Earth per chiedere una moratoria sull'introduzione degli OGM in Europa. Con un milione di firme i cittadini europei possono presentare una richiesta ufficiale alla Commissione europea.

mercoledì 17 novembre 2010

Rinvio a giudizio per la “ Marlane Marzotto “ Dopo 10 anni ritorna il processo per danni ambientali di Stefano Federici

107 persone decedute per tumore, molte altre ammalate, un territorio devastato ed inquinato, questo quanto lasciato a Praia a Mare ed alla sua popolazione dalla Marlane Marzotto di Valdagno (Vi) chiusa nel 2004.

Ci sono voluti oltre 10 anni di lotte dei lavoratori e del sindacato Slai-cobas, unico sindacato che li difende e che si è anche costituito parte civile, per arrivare, dopo 4 mesi e 6 udienze preliminari, al rinvio a giudizio per omicidio plurimo per inosservanza delle regole antinfortunistiche e disastro esterno (ambientale) ed interno per la mancata tutela dei lavoratori.

Venerdì 12 novembre nel tribunale di Paola, p.m. Antonella Lauri e Gup Salvatore Carpino, sono stati rinviati a giudizio Pietro Marzotto (cav. del lavoro già conte di Valdagno e presidente dell’Associazione Industriali di Vicenza), Silvano Storer (ex a.d. del gruppo), Jean de Jaegher (consigliere dell’ Associazione Europea delle Industrie Tessili e presidente della Marzotto USA dal ’95 al ’98), Lorenzo Bosetti (ex-sindaco di Valdagno e consigliere delegato e vicepresidente della Lanerossi), Vincenzo Benincasa, Salvatore Cristallino, Ivo Comegna, Carlo Lomonaco (ex-responsabile tintoria e sindaco di Praia), Giuseppe Ferrari, Lamberto Priori, Ernesto Emilio Fugazzola, Antonio Favrin (vicepresidente vicario della Confindustria Veneta) e Attilio Rausse, difesi da un collegio bipartisan comprendente Niccolò Ghedini (PDL), Guido Calvi (PD) e Giuliano Pisapia (Sel e prossimo candidato sindaco a Milano per la sinistra).

L’azienda fu fondata negli anni ’50 dal conte Rivetti e produceva tessuti, per lo più divise militari. I reparti erano divisi tra loro da mura.

Poi nel 1969 passò nelle mani dell’ Eni – Lanerossi e, successivamente, nel 1987, al gruppo Marzotto per 173 miliardi di lire. Per i 200 lavoratori espulsi, la finanziaria dell’Eni mise a disposizione, per ognuno di loro, 44 milioni per una riallocazione occupazionale mai avvenuta.

La fabbrica, appena gestita dalla Lanerossi, tolse le mura divisorie e così divenne tutto un ambiente unico in cui convergevano tessitura e orditura, filatura e tintoria e così i fumi provenienti dalle sostanze chimiche della coloritura si espandevano ovunque.
Non c’erano aspiratori funzionanti e gli operai gettavano i coloranti in vasche aperte senza alcuna protezione. Nella fabbrica c’era anche l’amianto presente nelle pastiglie dei freni dei telai, che, consumandosi, emettevano polveri respirate da tutti.
A fine giornata veniva “donata” una busta di latte ad ogni lavoratore, unico rimedio ai veleni respirati durante tutto il turno di lavoro. Nel 1996 la tintoria veniva chiusa.
I danni sembrano anche estesi all’ambiente circostante. Dietro la Marlane Marzotto ci sono scavi in cui sono stati rinvenuti rifiuti tossici.

Le parole di Mara Malavenda, dirigente nazionale dello Slai-cobas che, insieme allo studio dell’avvocato Senatore di Napoli e all’avv. Natalia Branda di Diamante, hanno lottato insieme ai lavoratori, sono la sintesi migliore di quanto sia stato difficile ottenere questo primo risultato:

“Nel trentennale silenzio, ancora incombente, delle istituzioni preposte al controllo della salute in fabbrica e del territorio, (sindacati confederali e partiti di centrodestra, centrosinistra, e media collegati), oggi la Marlane Marzotto è sotto processo… le gravi colpe aziendali e le inquietanti relazioni di complicità di chi, preposto alla tutela dei lavoratori, ha invece ‘tutelato’ l’illecito comportamento aziendale e consentito la strage e l'irreparabile disastro ambientale, mentre è ancora in atto lo stillicidio dei morti e dei malati di cancro ad anni dalla chiusura degli impianti.

Bisogna impedire il tentativo strisciante di ammorbidire il processo a favore della Marzotto ed a discapito dei lavoratori. È inquietante che invece di costituirsi come d’obbligo parte civile il Ministero dell’Ambiente, la Regione Calabria, la Provincia di Cosenza, e lo stesso Comune di Praia a Mare (col sindaco indagato), continuino a sottrarsi alla difesa dei lavoratori, dei cittadini e dell’ambiente!

Ma come aspettare qualcosa di diverso quando tra gli avvocati di parte aziendale che hanno puntato alla prescrizione dei reati troviamo Giuliano Pisapia, di Rifondazione comunista e candidato sindaco a Milano nelle prossime amministrative?!

Forse perché a lor vedere la nomenclatura dei nomi ‘eccellenti’ tra i 14 indagati a vario titolo è più importante delle centinaia di lavoratori morti ammazzati o ammalati di cancro?! Ma come lavoratori sappiamo di avere le spalle larghe e di dover contare solo ed innanzitutto sulle nostre forze: come lavoratori e Slai-cobas abbiamo trascinato la Marzotto in Tribunale e sappiamo che, per avere ‘giustizia’, dobbiamo continuare così ”.
16/11/2010

domenica 14 novembre 2010

Noi non celebriamo l'unità d'Italia, ma ricordiamo...

Diario di Rocco Biondi - Blog: Noi non celebriamo l'unità d'Italia, ma ricordiamo...: "Noi meridionali non celebriamo, né possiamo celebrare, nessuna unità d'Italia. Ricordiamo fatti e misfatti che portarono a quell'unità, real..."

Rapporto ecomafie legambiente. Il Veneto secondo nel ciclo illegale dei rifiuti. Forza Zaja, ancora un piccolo sforzo ed i Veneti saranno primi,

Dal rapporto ecomafie di Legambiente emergono dati allarmanti: ogni anno sparisce una montagna di rifiuti alta 2000 metri. Milioni di tonnellate di rifiuti speciali sono smaltiti in modo illegale. Reati, denunce e sequestri non bastano a fermare l’ illegalità. Nel 2007 i numeri dell’illegalità ambientale sono cresciuti: 18,4 miliardi il giro d’ affari dei crimini ambientali in Italia; 4800 i reati per smaltimento illegale dei rifiuti; 103 le indagini sul traffico di rifiuti in Italia e con l’ estero; 2196 le persone denunciate; 520 le aziende coinvolte nel traffico di rifiuti; salgono a +27% i reati ambientali; 9074 i sequestri effettuati per crimini ambientali; 28000 le case abusive costruite nel 2007; 225000 gli ettari di bosco bruciati; 7,5 milioni le tonnellate di anidride carbonica prodotte dai roghi degli alberi. Questi i dati del rapporto sulle ecomafie diffuso da Legambiente. Una montagna di rifiuti alta una volta e mezzo il Vesuvio sparisce nel nulla ogni anno. Si verificano circa 83 crimini ambientali al giorno, tre ogni ora, 30124 in tutto. I reati accertati dalle forze dell’ ordine nel 2007 per violazione della normativa sui rifiuti sono stati oltre 4800, il 36% dei quali commessi nelle regioni a tradizionale presenza mafiosa: Campania, Calabria, Puglia, Sicilia. In totale le violazioni della legge sull’ambiente sono state 30124 , il 27% in più rispetto al 2006. La buona notizia è che aumentano anche le persone denunciate (22069, il 9,7% in più) e i sequestri (9074, cioè +19% rispetto al 2006), mentre il fatturato dei clan dell’ecomafia è diminuito di 4 miliardi di euro rispetto al 2006. A Napoli arrivano rifiuti tossici altamente pericolosi dalle industrie del nord con il coinvolgimento della Camorra. La Campania è prima per reati ambientali nella classifica dell’ illegalità redatta da Legambiente, seguita dalla Calabria. In queste due regioni si concentra il 30% degli illeciti ambientali individuati in tutta Italia. Ma l’ ecomafia non colpisce solo il Sud, ma anche Lombardia, Liguria, Piemonte e Veneto. Proprio il Veneto, poi, si classifica secondo, dopo la Campania, nel ciclo illegale dei rifiuti. La Puglia mantiene il terzo posto.

La Direzione nazionale antimafia segnala che nel ciclo illegale dei rifiuti Cosa Nostra si affianca alla Camorra, e che nel clan dei Casalesi emerge una multifunzionalità che spazia dal business dei rifiuti al ciclo del cemento, dall’ agricoltura al racket degli animali.
Non ci sono zone franche. Si calcola che per ogni euro che le ecomafie guadagnano, lo Stato ne perde dieci.
Per quantificare: secondo rilevazioni del Corpo Forestale, la regione con il più alto numero di discariche abusive scoperte è la Puglia: 599. Seguono la Lombardia, con 541; e la Calabria con 447. Più in generale: nel Nord d’ Italia le discariche abusive sono oltre millesettecento. Oltre alla quantità, contano anche le superfici che le discariche abusive occupano: solo nel Veneto oltre 5 milioni di metri quadrati. Per cui, numericamente in Veneto le discariche abusive non sono tante; in compenso sono tutte molto grandi, e concentrate nell’area di Mestre. Inoltre, questi dati dimostrano come il fenomeno non conosca differenze di rilievo tra Nord, Centro e Sud del Paese.
Nel foggiano, in particolare, vengono scaricati illegalmente nei terreni agricoli i rifiuti prodotti dal Centro Nord: scorie spesso spacciate per compost. E proprio nel foggiano i carabinieri del Noe hanno scoperto una discarica abusiva da 500mila tonnellate: alcuni imprenditori scaricavano vicino ad un fiume rifiuti pericolosi; sono scattati 12 arresti.
Dovevano ampliare la discarica di Deliceto, nel foggiano, invece hanno buttato mezzo milione di tonnellate di rifiuti (dieci volte quelli di Napoli) in una discarica abusiva sulle rive del fiume Cervaro che è stato inquinato e persino deviato. Nove le società coinvolte, cento gli indagati. L’ attività illegale avrebbe fatto risparmiare all’ Agecos, ditta gestita da Rocco Bonassina (39 anni), uno degli arrestati, i due milioni e mezzo di euro necessari a smaltire legalmente i rifiuti. Il danno ambientale ammonta a 315 milioni di euro.

martedì 9 novembre 2010

Bersani ha perso il treno per la stazione Leopolda e, purtroppo, anche quello per diventare finalmente il vero leader del PD

Io alla stazione Leopolda c’ero e non mi sono annoiato,nemmeno per un momento

Non mi sono annoiato, cosa che mi succede ogni tanto quando sento Bersani o qualche altro VIP del nostro e di altri partiti, nemmeno dopo aver ascoltato per otto ore di fila un centinaio di persone che si sono succedute con ritmo incalzante a resentare le loro proposte ed esperienze del fisco.
Per usar una felice espressione di Pippo Civati, i convenuti alla stazione Leopolda sono gli unici a non aver mai dichiarato di voler uscire dal PD o di minacciare di fare una nuova corrente. Nei tre giorni della convenscion fiorentina magistralmente organizzata non ho mai sentito una parola di divisione, nessuno degli intervenuti che abbia incitato ad uscire dal partito o a fondare una nuova corrente di rottamatori o altre sciocchezze del genere. E dire che c’erano 6800 democratici registrati, mai vista tanta gente, nemmeno in quei megacongressi internazionali sponsorizzati dalla case farmaceutiche ai quali ogni tanto mi capita di partecipare. Tutta gente autoconvocata, che ha pagato di tasca propria le spese di soggiorno e viaggio e, ha dovuto lasciare anche un fiorino per contribuire alle spese (parafrasando la famosa scena del film di Benigni e Troisi, Non ci resta che piangere). Altre 25000 erano collegate via internet.

Che la riunione sarebbe stata una manifestazione d’amore per il PD, un tentativo (l’ultimo?) di fare in modo che questo partito nuovo finalmente prendeese vigore, era già chiaro a tutti dal “manifesto” del “movimento” con il quale gli ideatori dell’iniziativa chiamavano a partecipare e ad inviare i contributi fin dai primi mesi di quest’anno “…"Oltre" non è una corrente, né una componente, né una mozione, ma un contratto a progetto, della durata di tre mesi, che vede coinvolte tutte le persone che hanno a cuore il futuro del Paese e del PD.
Non ha a cuore le fondazioni, ma le fondamenta da cui ripartire per rilanciare il PD. Questo contratto impegna a non prendere in considerazione le vicende interne del partito, ma a prendere in considerazione esclusivamente i progetti e le proposte da fare al Paese.”
Per chi critica senza esserci stato, per chi vuole vedere se dalla tre giorni fiorentini sono uscite delle proposte concrete o solo vacue parole di gente ansiosa solo di mettrsi in mostra e di conquistare le scene vi consiglio questo indirizzo http://www.facebook.com/pages/Prossima-fermata-Italia/155050697864022
Qui potete leggere la Carta di Firenze http://www.andiamooltre.it/firenze/ultime/carta-di-firenze.html
Su radio radicale potete riascoltare e rivedere i video di tutta la manifestazione. Cosa potrei consigliarvi? L’intervento di Sergio staino (Bobo il vignettista dell’Unità) quello di Ivan Scalfarotto (mi ha fatto accapponare la pelle, è stato accolto con quello di Bobo da una standing ovation e da un vero e proprio boato) ; quello di Sandra Bonsanti, del Sindaco di Bari Emiliano (sarebbe stato bello se Bersani fosse venuto qui e se avesse fuso l’assemblea dei circoli con quest’assemblea qui) http://www.radioradicale.it/searchx/www?scope=1&query=leopolda&groups=22,21,24
Gli interventi di tanti amministratori del Nord che realizzono ogni giorno, nei fatti, il programma del vero PD (integrazione degli immigrati a Torino nel quartiere San Salvario, per esempio, roba da paesi civili e non da trogloditi come le risposte delle Lega o di Rosarno) o del sindaco lombardo che ha sospeso la cementificazione dei suoli del suo comune ed è stato rieletto con il 70% dei voti); o dei tanti sindaci della Campania che sfidando la camorra e a rischio della propria pelle, sono ai vertici della raccolta differenziata e dei comuni vituosi).
Avrei voluto farvi ascoltare anche quello di Bersani (il segretario del PD, non del cantante) ma non è pervenuto. Mi dicono che non abbia accolto i pressanti inviti fattigli da molti perchè fosse presente a Firenze. Peccato, se fosse venuto, la vecchia stazione dìsarebbe probabilmente venuta già per gli applausi ed i boati di gioia dei presenti. Non venendo non ha preso il treno per la stazione Leopolda, e nemmeno quello per diventare il vero leader del PD.

lunedì 1 novembre 2010

Il Canada dichiara ufficialmente il bisfenolo una sostanza tossica per la salute umana

Il bisfenolo è una sostanza chimica di cu  si prodicolono ogni anno olte due miliardi di tonnellate, di cui almeno 800.000 sono pti riversate nell'ambiente. In oltre il 90% delle persone comuni si trovano quantità variabili di questa sostanza che si accumula nel grasso e può rimanere a lungo nel corpo, se no per sempre. In pratica, non è eliminabile dal corpo anche perché ne veniamo a contatto ogni giorno, più volte al giorno, essendo usata per produrre i  policarbonati della plastica (quindi la troviamo nelle bottiglie dell'acqua minerale e di latre, nei biberon e in oltre materiale plastico), Viene utilizzato anche come antiifiamma, nelle padelle antiaderenti, nei rivestimenti interni delle lattine per alimenti. Viene facilmente ceduto negli alimenti e quindi passa nel sangue. Si concentra particolarmente nel latte materno e e nella placenta, che attraversa facilmente per passare nel sangue fetale.

Perché è pericoloso il bisfenolo?
Perché la sua azione simula nell'organisno animale ed in quello umano l'azione degli estrogeni, gli ormon sessuali femminili, e ostacola quella degli androgeni, gli ormoni sessuali maschili. Il bisfenolo è sospettato di provocare vari disastri negli organismi in via di accrescimento e formazione (durane la vita intrauterin in particolare, ma anche in altre epoche delicate dello svilippo come la pubertà e l'adolescenza). In particolare è dimostrato che negli animali causa malformazioni dei genitali, criptorchidismo, aumento del volume della prostata, riduzione del numeor degli spermatozoi. Queste alterazioni posono manifestarsi, più tardi nell'epoca della vita, con infertilità, disturbi della gravidanza. Inoltre esistono prove sufficienti ma sempre più numeorse che il bisfenolo causa nell'adulto diabete, obesità, malattie cardiovascolari, infertilità e forse anche cancro della prostata, dell'utero e della mammella,
Recentemente  L'istituo nazionale per la salute e le scienze ambientlai degli USA ha deciso di stanziare 14 milioni di dollari per finanziare una diecina di studi che nei prossimi due anni dovrbbero cominciare a dire una parola definitiva sulla pericolosità per la salute umana del bisfenolo. Intanto il Canada, che aveva già vietato da anni il bisfenolo nei biberon, ha recentemente dichiarato uffiicialmente che il bisfenolo è un sostanza tossica per la salute umana, appartenente alla categoria dei cosiddetti interferenti o distruttori endocrini , endocrine disruptors in lingua inglese, molecole cioè che, come dice il loro nome, distruggono il sistema endocrino. Ai distruttori endocrini appartengono anche sostanze come l'arsenico (contaminante l'acqua potabile), le diossine che, liberate dagli inceneritori, viaggiano con le correnti, si depositano nei pascoli dlele montagne, inquinano l'erba che viene mangiata dale mucche le quali concentrano la diossina ed altre sostanze tossiche nel loro latte che poi va a finire nei formaggi e nei latticini che somministriamo anche ai bambini. E cos' il cerchio si chiude e, probabilmente, si chiude anche il futuro del genere umano. Non credo che si possa tornare indietro, ormai.
Se volete saperne di più consultate il mio sito di medicina  www.antologiamedica.it, sul quale ogni tanto posto le traduzioni degli articoli più interessanti che vengono pubblicati sull'argomento.