lunedì 28 marzo 2011

convegno su incenerimento dei rifiuti e danni alla salute a Valdagno il 15 aprile ore 16,30


Vi invio l'invito per la conferenza di cui in oggetto.
Da dove arriva la diossina del latte materno? e dove va a finire? che danni provoca nei bambini e negli adulti?
è veramente possibile bonificare un'area adibita ad inceneritore?
Quali sono le ripercussioni sulla salute degli abitanti della valle
dell'agno dell'inceneritore di Schio e del costruendo "dissociatore molecolare" di Montecchio?

gli infarti cardiaci e gli ictus cerebrali sono più frequenti nei giorni
di maggiore inquinamento

Le malattie cardiovascolari sono più frequentiin coloro che risiedono vicino alle strade con maggior traffico stradale e nelle persone che usano la bicicletta rispetto agli automobilisti nelle grandi città

L'INQUINAMENTO CAUSA OGNI ANNO OLTRE 6000 MORTI IN ITALIA
La nostra ULSS detiene il record della mortalità per malattie polmonari
ed è ai primi posti per quella cardiovascolare. L'inquinamento provocato
dai milioni di veicoli previsti dalla Pedemontana consentirà di
mantenere questi record per molti anni a venire./

QUANTI MORTI IN PIÙ CAUSERANNO LA PEDEMONTANA E GLI INCENERITORI?
Vincenzo Cordiano, membro ISDE, www.isde.it
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venerdì 18 marzo 2011

Sul nucleare, di sicuro c'è solo che Umberto Veronesi è un incompetente

"..Sono sicuro che non c'è alcun rischio...Inoltre, ha aggiunto, «i nuovi reattori sono bellissimi, potenti e non c'è alcun dubbio sulla loro sicurezza».. Questo dichiarava nell'ottobre scorso nella trasmissione Mattino 5 al giornalista (!?) Maurizio Bielpetro - a stipendio della ditta del signor B, tessera P2 1816-   il famigerato oncologo ultranovantenne, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera,
 Ecco un'altra chicca del Veronesi- pensiero, riportata da Repubblica: "...Credo che sia il momento di mettere da parte le posizioni preconcette, le paure e le emozioni. Dobbiamo aprire gli occhi. È vero, la fonte ottimale di energia in termini di produzione, efficienza, sostenibilità per l'ambiente e per l'uomo, non l'abbiamo ancora trovata, ma oggi il nucleare va considerato concretamente e subito. In Francia ci sono 58 centrali, in Germania 17, in Spagna 9. È una fonte potente per la quale già disponiamo della tecnologia di sfruttamento e che non comporta rischi per la salute e l'ambiente. Purtroppo la parola nucleare spaventa più degli incidenti che potrebbe causare. Fobie popolari, timori irrazionali e retaggi storici fanno ancora di più dell'allarme cancro e i suoi morti causati dai derivati del petrolio. Allora io dico: basta con il panico da primitivi spaventati dal fuoco".

Dopo la tragedia nucleare giapponese, il più famoso e famigerato medico d'Italia, evidentemente preso dal panico come un uomo primitivo spaventato quando vide per la prima volta il fuoco, ha cambiato idea sulla sicurezza delle centrali  se è vero quanto riportato da l'Unità di oggi.
"Le gravi vicende dei quattro reattori giapponesi impongono inevitabilmente a chi, come me, ha deciso di occuparsi di sicurezza degli impianti nucleari e di salvaguardia della popolazione, di mettere da parte lo sgomento e prendersi una pausa di riflessione profonda"Ora viste le giravolte sue e di tanti altri che dovrebbero decidere sul nucleare l'unica cosa certa è che Veronesi è la persona meno adatta a decidere sul nucleare, non avendo alcuna competenza per decidere su un argomento tanto delicato. E' pertanto opportuno, prima di tutto per la sicurezza degli italiani, che il professor veronesi si dimetta dall'agenzia.

giovedì 17 marzo 2011

Zaja e Cota se siedono sulle loro ricche mangiatoie lo devono anche al sangue versato da tanti contadini meridionali per difendere le loro montagne

Zaja, COta e tanti altri legisti, oggi si possono permettere il lusso di disprezzare i meridionali. Se sono governatori a decine di migliaia di euro al mese e non degli oscuri buttadentro di discoteche di periferie (Zaja) o un oscuro funzionario l'altro, lo devono anche al sacrificio di tanti poveri contadini calbresi e dle profondi Sud, trasportati al Nord a difendere la+e loro terre.
Voglio qui ricordare , per esempio, il contributo dato dai fanti della Brigata Catanzaro che, durante la prima guerra mondiale, difesero l'altopiano di Asiago

Vedi Wikipedia da cui traggo la citazione che segue: http://it.wikipedia.org/wiki/Brigata_%22Catanzaro%22
«Sull’altopiano di Asiago, le nostre truppe occupano attualmente, affermandovisi, le postazioni a dominio della conca di Asiago. Un brillante contrattacco delle valorose fanterie del 141º reggimento (Brigata Catanzaro) liberò due batterie rimaste circondate sul M. Mosciagh, portandone completamente in salvo i pezzi».


La cosa fu ripresa dalla stampa nazionale dell’epoca tanto da meritare la prima pagina su La Domenica del Corriere che con una bella illustrazione di Achille Beltrame fece conoscere all’Italia intera come «Un brillante contrattacco dei valorosi calabresi del 141° fanteria libera due batterie rimaste circondate sul monte Mosciagh».
Da questo glorioso fatto d'armi il 141º trasse quello che da allora fu il suo motto: «Su Monte Mosciagh la baionetta ricuperò il cannone». Il Re, con decreto del 28 dicembre 1916, concesse motu proprio alla bandiera del glorioso 141º Reggimento la Medaglia d'Oro al Valore Militare con questa motivazione: «Per l’altissimo valore spiegato nei molti combattimenti intorno al San Michele, ad Oslavia, sull'Altopiano di Asiago, al Nad Logem, per l’audacia mai smentita, per l’impeto aggressivo senza pari, sempre e ovunque fu di esempio ai valorosi (luglio 1915 – agosto 1916)». Le gesta eroiche dei fanti meridionali, secondo alcuni, segnarono l'inizio della fine della Straffeexpedition, salvarono Asiago e Vicenza dallo straripamento degli austriaci nella pianura padana. La prossima estate, cari concittadini vicentini, durante le vostre passeggiate sullaltopiano, andate a deporre un fiore al cippo che ricorda il sacrificio di tanti valorosi calabresi.

Passo anche a ricordare l'eroico sacrificio del partigiano Alioscia, alias Franco Sergio, che proveniente dal mio paesello sito nella profonda Calabria "Il 22 maggio del 1944 disertò dal Regio Esercito e si arruolò con i partigiani della “VI Divisione Garibaldi Langhe” al comando del tenente di cavalleria Giovanni
Latilla detto Nanni, con il nome di battaglia “Alioscia”.
Durante un rastrellamento venne però catturato e, trovato armato, condannato alla fucilazione. La pena poteva essere molto mitigata se avesse parlato, se avesse rivelato il luogo dove erano nascosti gli altri partigiani (circa 20). Ma Franco Sergio non parlò.
Dopo uno spicciativo processo tenutosi in una stanza del Municipio di Serravalle
Langhe (CN), il 14 febbraio del 1945, alle ore 15, venne portato davanti al muro del
camposanto e fucilato. http://www.maropatiedintorni.it/files/ii-1.pdf

Quindi possiamo ben dire che, se oggi Zaja e Cota, governatori del Veneto e del Piemonte, siedono sulle loro belle cadreghine e sono liberi di sparare sciocchezze e sputare nelle ricche mangiatoie in cui abbeverano i loro cervelli imbolsiti, lo devono anche al sangue versato sulle loro montagne da poveri contadini sradicati dalle campagne calabresi e del profondo Sud, e che ne avrebbero fatto volentieri a

A 150 anni dall'Unità d'Italia tutto come prima: Rui, Prc, FDs

A 150 anni dall'Unità d'Italia tutto come prima: Rui, Prc, FDs: "Irene Rui, Prc, FdS - Quando nel 1861 si arrivò all'Unità d'Italia, il nostro paese serbava ancora tratti tipici di un'economia povera e sottosviluppata soprattutto al sud dove i baroni detenevano un potere latifondista, basato sullo sfruttamento dei loro mezzadri. Non è che la situazione fosse migliore per il Veneto annesso nel 1866 con il Friuli e Mantova. Nel Sud d'Italia negli anni Cinquanta dell'Ottocento stava prendendo piede la protoindustria se pur in forma artigianale e in modo molto timido, stroncata dopo l'unificazione per volontà del governo."

mercoledì 16 marzo 2011

media, Pd e censura sulle idee "diverse" sull'Unità d'Italia

Vincenzo Cordiano: media, Pd e censura sulle idee "diverse" sull'Unità d'Italia: "Riceviamo da Vincenzo Cordiano, di cui ieri abbiamo pubblicato un'opinione/denuncia (forte ma che fa parte per noi della libera espressione), e pubblichiamo (scriveteci a cittadini@vicenzapiu.com ).Grazie, è anche per questo che vi seguo e condivido spesso i vostri articoli e i link su Facebook. Il vostro atteggiamento è foriero di grandi successi. Poiché lo stesso articolo era stato da me spedito alle redazione del sito del PD di vicenza il 12 marzo ed al blog del PD di Trissino e finora non sono stati pubblicati, mi sono convinto che anche nel partito di cui sono membro dirigente non ci sia proprio voglia di discutere apertamente anche degli aspetti più scabrosi del processo di unificazione (nella foto una rappresentazione del massacro di Pontelandolfo)."

Perché non festeggio l'unificazione dell'Italia: l'eccidio di Pontelandolfo del vicentino Negri

Perché non festeggio l'unificazione dell'Italia: l'eccidio di Pontelandolfo del vicentino Negri: "Riceviamo da Vincenzo Cordiano, calabrese trapiantato a Valdagno, medico, membro della Direzione provinciale del PD di VIcenza, e pubblichiamo (scriveteci a cittadini@vicenzapiu.com ).Gentile redazione VicenzaPiù,io non sarò tra quelli che festeggeranno il 17 marzo il 150° anniversario dell'unificazione d'Italia, nemmeno idealmente. Non esporrò la bandiera tricolore (non questa volta, almeno) e non festeggerò l'unificazione dell'Italia sotto i sabaudi piemontesi almeno fino a quando non sentirò il presidente Napolitano ricordare le migliaia di cittadini meridionali inermi ed innocenti trucidanti dai"