giovedì 5 febbraio 2015

Premesse e razionale per un'indagine epidemiologica seria sulla popolazione contaminata da PFAS


Pubblico qui alcune mie riflessioni vecchie di qualche mese, frutto di un'attenta analisi di fonti ufficiali del servizio epidemiologico regionale del Veneto e del registro tumori del Veneto. Studiando questi documenti ufficiali avevo tratto la convinzione che alcune del malattie PFAS-indotte fossero più diffuse nei territori contaminati da PFAS. Studiatevelo bene, e segnatevi el malattie che hanno un tasso di mortalità maggiore in provincia di Vicenza. Sarà interessante confrontare questi dati con quelli emersi da un'indagine retrospettiva compiuta da eminenti epidemiologia italiani e che saranno resi pubblici nei prossimi giorni. Io so già che ci avevo azzeccato.



Nell'estate del 2013 sono stati resi pubblici i dati riguardanti la contaminazione delle falde acquifere e dell'acqua potabile in oltre 30 comuni del Veneto, in gran parte in provincia di Vicenza. Responsabile dell'inquinamento sarebbe una nota industria produttrice di PFAS con sede a Trissino (VI), che ne avrebbe immesse per decenni negli scarichi fognari quantità enormi.
La contaminazione si è poi trasmessa attraverso le falde acquifere sotterranee fino ad oltre 150 km di distanza dalla sorgente dell'inquinamento, stando alle affermazioni dei tecnici dell'ARPAV che hanno eseguito i campionamenti («Arpav_-_relazione_11_Luglio_2013.pdf» 2014; «Stato dell’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) in provincia di Vicenza, Padova e Verona. ARPAV» 2014).
L'inquinamento delle falde acquifere venete ha numerose analogie con un analogo caso verificatosi negli Stati Uniti, dove la Dupont, al termine di una class action promossa da comitati in rappresentanza di circa 70.000 cittadini, esposti per oltre 50 anni a loro insaputa all’acqua potabile e alla catena alimentare contaminate, dovette pagare una multa di oltre 300.000.000 di dollari. La sanzione fu inflitta alla multinazionale per aver omesso di presentare alle autorità governative americane i dati da decenni in suo possesso, dati  concernenti la tossicità e pericolosità per la salute umana ed ambientale dei PFAS prodotti nei suoi stabilimenti. Il tribunale impiegò 70 dei 300 milioni di dollari per finanziare una campagna di screening sanitario di massa e di monitoraggio che furono condotti  da un comitato di esperti indipendenti all’uopo scelti dal giudice. Il monitoraggio della popolazione contaminata, iniziato nel biennio 2005-2006, fu completato nel 2011 e si tradusse, fra l’altro, nella pubblicazione di una dozzina di studi sulle più prestigiose internazionali di epidmeiologia. I risultati di questo progetto, denominato C8 Health Project sono liberamente accessibili sul sito internet dedicato («C8 Science Panel Website» 2014).
In sintesi, i risultati di questi studi indicano che nella popolazione esposta per decenni all'acqua potabile esiste una probabile correlazione fra PFOA  e le seguenti malattie: cancro del rene, cancro del testicolo, malattie della tiroide, colite ulcerosa, ipertensione della gravidanza, ipercolesterolemia («Probable Links | C8 Health Project» 2014).

Studi condotti in altre parti del mondo

Una recente revisione della letteratura, da me effettuata,  relativa agli  studi epidemiologici e tossicologici può essere scaricata liberamente dal seguente indirizzo https://drive.google.com/file/d/0ByNSjMVcyBdDYUExaVRoZXNlTjQ/edit?usp=sharing
 La bibliografia aggiornata all’agosto ’14 sui principali studi epidemiologici e tossicologici dei PFAS è riportata nell’apposita sezione della suddetta monografia. I risultati di questi studi concordano nel dimostrare una probabile correlazione, anche nella popolazione generale non esposta a PFAS per motivi occupazionali, oltre che alle suddette malattie anche di altre patologie, fra le quali: aterosclerosi subclinica, malattie cardiovascolari, iperuricemia negli adulti e bambini; ridotta risposta anticorpale alle comuni vaccinazioni pediatriche e anti-influenza; infertilità maschile e femminile; aborti ricorrenti; cancro della prostata; cancro della vescica; cancro del pancreas; cancro della mammella; nefropatie croniche; epatopatie croniche; ipertensione arteriosa; iperomocisteinemia; linfomi non Hodgkin; leucemie.
Sono disponibile a fornire copie dei principali articoli originali citati, la maggioranza dei quali, comunque sono pubblicati come  open access.

Diffusione dell’inquinamento da PFAS in Veneto

Dai dati ufficiali dell'ARPAV risulta che in Veneto sono interessate dalla contaminazione dell’acqua potabile  con i PFAS oltre 250.000 persone, alle quali non sono state prontamente applicate tutte le misure atte ad interrompere l'esposizione all'acqua inquinata, per esempio rifornimento di acqua imbottigliata o proveniente da fonti non contaminate, come avvenuto nel caso dell'inquinamento causato dalla Dupont e  in altri casi di inquinamento verificatisi negli Stati Uniti ed in altre regioni del mondo.
Pertanto è ragionevole pensare che almeno una parte della popolazione veneta contaminata stia ancora bevendo acqua e nutrendosi con alimenti prodotti con acqua inquinata da PFAS.

Presupposti per un’indagine epidemiologica sull’intera popolazione veneta contaminata da PFAS 

Alcune delle malattie probabilmente associate con l’esposizione ai PFAS sono più diffuse e causano da decenni una maggiore mortalità nei territori interessati dall’inquinamento da PFAS dell’acqua potabile


In Italia non esistono, a nostra conoscenza, dati ufficiali sui possibili effetti tossici per la salute umana da PFAS. Tuttavia, alcuni dati ufficiali pubblicati dal servizio epidemiologico regionale del Veneto e dal Registro Tumori del Veneto dimostrano che alcune delle malattie associate ai PFAS son più frequenti nell’ULSS5 Ovestvicentino e in alcune delle altre ULSS in cui ricadono alcuni dei comuni più contaminati.
Nella tabella 1 sono riportati i comuni, fra quelli compresi nella lista pubblicata dall’ARPAV («Stato dell’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) in provincia di Vicenza, Padova e Verona. ARPAV» 2014),  nelle cui acque potabili sono stati riscontrati concentrazioni  di PFAS superiori a 100 ng/L,  nei  quali il SERV ha osservato nel ventennio 1981-2000 un eccesso di mortalità standardizzata per alcune categorie di malattie che ho selezionato in quanto  nella loro eziopatogenesi i PFAS probabilmente svolgono un ruolo importante («Atlante di mortalità regionale. Anni 1981-2000. Giunta regionale del Veneto» 2014).

In provincia di Vicenza c’è un eccesso storico di mortalità per malattie associate a PFAS e altri interferenti endocrini

Nel rapporto “La Mortalità nella provincia di Vicenza”, anni 1996-2006” (Giunta Regionale del Veneto 2014), considerando le malattie probabilmente correlate con i PFAS (in grassetto nel testo), si evince  che nel periodo 200-2003 ci sia stato nei maschi vicentini rispetto alla Regione Veneto un eccesso di mortalità, valutata con SMR o rapporto di mortalità standardizzato, per le seguenti malattie e condizioni: malattie delle  ghiandole endocrine  e disturbi immunitari (escluso AIDS) (SMR 1,14; IC 95% 1,02-1,27); diabete mellito (SMR 1,14; IC 95% 1,01-1,29); malattia di Parkinson (SMR 1,1; IC 95% 0,82-1,48); malformazioni congenite (SMR 1,4; IC 95% 1,06-1,86).

Nello stesso periodo, per le donne vicentine è stato osservato un eccesso di mortalità standardizzata per le eseguenti patologie e condizioni: malattie delle ghiandole endocrine e disturbi immunitari (escluso AIDS) (SMR 1,15; IC 95% 1,05-1,25); diabete mellito (SMR 1,1; IC 95% 1,0-1,22); malattie del sistema circolatorio (SMR 1,04; IC 95% 1,02-1,07); malattie ischemiche del cuore (SMR 1,06; IC 95% 1,01-1,11); malattie del circolo polmonare e altre malattie del cuore (SMR 1,13; IC 95% 1,08-1,18); insufficienza renale (SMR 1,14; IC 95% 0,97-1,33).
Un lieve eccesso di mortalità, al limite della significatività statistica, sempre nelle donne è riportato anche per la cirrosi epatica ed altre epatopatie croniche e per le malattie cerebrovascolari. Per quanto riguarda le neoplasie nelle donne è riportato un eccesso di mortalità per: mieloma multiplo (SMR 1,28; IC 95% 1,04-1,57); linfomi (SMR 1,08; IC 95% 0,92-1,27; leucemie (SMR 1,04; IC 95% 0,88-1,22); cancro del pancreas (SMR 1,13; IC 95% 1,01-1,26); cancro della mammella (SMR 1,03; IC 95% 0,95-1,11) nonché per altri tumori solidi la cui incidenza e mortalità non è stata, però, finora associata con l’esposizione ai PFAS (Giunta Regionale del Veneto 2014).





Tabella 1 Comuni compresi nella lista ARPAV di quelli  con PFAS >100 ng/L nei quali il SER ha evidenziato nei due decenni considerati un eccesso di mortalità standardizzata per le malattie elencate nella prima colonna

1981-1990
1991-200

Maschi
Femmine
Maschi
Femmine
Malattie del sistema circolatorio
Cologna, Legnago, Montecchio M, Trissino, Montebello, Noventa
Veronella, Lonigo,
Trissino, Noventa
Cologna, Legnago, Veronella, Sarego, Lonigo, Montecchio M, Trissino, Montebello
Cologna, Alonte, Sarego, Lonigo, Trissino, Noventa
Malattie dell’apparato  respiratorio
Cologna, Lonigo, Noventa, Montecchio
Sarego, Noventa
Montorso
Noventa
Tutti i tumori
Legnago, Montecchio M


       
Malattie delle ghiandole endocrine
Sarego
Montecchio M
Legnago, Pressana, Lonigo, Montecchio
Legnago, Montebello
Malattie dell’apparato genito urinario
Cologna, Lonigo, Montebello
Cologna, Creazzo
Lonigo, Montebello
Creazzo, Noventa
Tumori del polmone


Legnago

Tumori del colon-retto



Brendola
Tumori della prostata
Legnago



Tutti i tumori


Legnago

Malattie del sistema nervoso


Legnago
Legnago, Brendola
Malattie dell’apparato digerente
Zermeghedo
Noventa
Brendola






Un lieve eccesso di mortalità, al limite della significatività statistica, sempre nelle donne è riportato anche per la cirrosi epatica ed altre epatopatie croniche e per le malattie cerebrovascolari. Per quanto riguarda le neoplasie nelle donne è riportato un eccesso di mortalità per: mieloma multiplo (SMR 1,28; IC 95% 1,04-1,57); linfomi (SMR 1,08; IC 95% 0,92-1,27; leucemie (SMR 1,04; IC 95% 0,88-1,22); cancro del pancreas (SMR 1,13; IC 95% 1,01-1,26); cancro della mammella (SMR 1,03; IC 95% 0,95-1,11) nonché per altri tumori solidi la cui incidenza e mortalità non è stata, però, finora associata con l’esposizione ai PFAS (Giunta Regionale del Veneto 2014).
Nel rapporto si valuta anche l’andamento nel tempo dei tassi medi di mortalità. Così per quanto riguarda gli uomini nel quadriennio 2000-203 rispetto al precedente 1996-1999, si segnala un aumento del tasso annuale medio per leucemie; malattie delle ghiandole endocrine e del sistema immunitario; malattie del sangue e degli organi emopoietici; malattie dell’apparato respiratorio; malformazioni congenite, delle malattie cardiovascolari e cerebrovascolari.
Nelle donne un incremento dei tassi annuali medi di mortalità fu osservato per le seguenti cause, sempre per limitarci alle malattie e condizioni che sono state associate con l’esposizione a PFAS: leucemie; linfomi; mieloma multiplo; varie neoplasie maligne (encefalo, vescica, utero, melanoma maligno, pancreas, fegato); malattie delle ghiandole endocrine e disturbi immunitari (escluso AIDS); ipertensione arteriosa; cirrosi epatica e altre epatopatie croniche; malformazioni congenite. Un eccesso di mortalità è stato osservato, nello steso periodo e sempre nelle donne, per le malattie nervose e degli organi di senso (tutti e tre i tipi di malattie considerate singolarmente: malattia di Alzheimer; morbo di Parkinson e sclerosi multipla).

Vogliamo qui ricordare che quando una stessa patologia (o un gruppo di patologie) è più frequente, nell’ambito della popolazione studiata, in entrambi i sessi e nelle stesse fasce d’età, la causa più probabile è l’esposizione dell’intera popolazione a uno o più fattori di origine ambientale. Considerando le cause di morte nel vicentino, secondo le serie di dati storici e pubblici, è questo il caso documentato, in particolare, delle malformazioni congenite, delle malattie delle ghiandole endocrine, delle malattie dell’apparato genito-urinario, di alcuni tumori solidi e del sistema emopoietico.
Le malattie neurodegenerative croniche non state finora associate a PFAS. Tuttavia, è noto che nella loro eziopatogenesi altri interferenti endocrini, soprattutto alcuni pesticidi (che spesso contengono anche PFAS), hanno  un importante ruolo eziopatogenetico. Questo è vero soprattutto per il morbo di Parkinson che, recentemente, com’è noto, è stato riconosciuto in Francia come malattia professionale negli agricoltori che usano pesticidi nei loro campi.

Per quanto riguarda il comune capoluogo, la Tabella 2 riporta le malattie per le quali, nei due decenni 1981-1990 1 e 1991-200 è stato osservato un eccesso di SMR.  Per la mortalità da mortalità da leucemie si sottolinea il primo posto fra tutti i comuni veneti riportato per Lonigo nei maschi per il primo decennio dei due  considerati (Giunta Regionale del Veneto 2014).

Neoplasie maligne

In provincia di Vicenza c’è un eccesso storico di eccesso di mortalità per  Linfomi e leucemie

I dati ufficiali che ho brevemente ricordato, e sottolineo dati ufficiali e non stime o elaborazioni personali, dimostrano in modo incontrovertibile come in alcune zone della provincia di Vicenza ci sia astata nell’ultimo ventennio del secolo scorso e nel primo decennio dql secolo attuale un eccesso di mortalità per neoplasie del sistema emopoietico. L’eccesso di mortallità sembra perdurare, purtroppo anche negli anni più recenti.
Infatti, stime effettuate dal RTV suggeriscono che eccettuata l’ULSS 3 di Bassano per la quale è stata stimata una riduzione di circa il 10% dell’incidenza combinata di linfomi e leucemie, nelle altre tre Ulss vicentine èp stato stimato un preoccupante  aumento della mortalità per linfomi e leucemie nel 2012 rispetto al 2011

Malattie della tiroide

Una stima indiretta delle malattie tiroidee, in assenza di dati pubblici sulla loro incidenza reale, si può compiere considerando le esenzioni ticket per questa categoria di malattie. La figura 3, ripresa dal Bollettino del SERV del 2009 riporta graficamente i tassi di esenzione ticket per patologie della tiroide nelle varie ULSS della Regione Vento. L’ULSS5 Ovest vicentino, nel cui territorio  di competenza hanno sede l’industria produttrice di PFAS ed il maggior numero di comuni maggiormente contaminati dd PFAS,  era ai vertici della classifica per tasso di esenzione per patologie tiroidee nel 2009. Anche le ULSS 20 (di competenza per il comune di Cologna e altri fra i 21 più inquinati da PFAS e la 21 (di competenza per il comune di Legnago)  occupano i primi posti in questa classifica.


Tabella 2 Malattie per le quali è stata osservato un eccesso significativo di mortalità nel comune di Vicenza nei due decenni considerate





1981-1990
1991-200

Maschi
Femmine
Maschi
Femmine
Linfomi non Hodgkin
No
Sì*
No
        Sì*
Leucemie
 Sì**
No
Sì**
Tutti i tumori
No
        Sì
Malattie delle ghiandole endocrine
No
No
Sì *
Malattie dell’apparato genito urinario
No
        Sì
No
Tumori del polmone
No
         Sì
No
No
Tumori del colon-retto
 Sì**
     Sì****
No
No
Tumori della mammella
-
  Sì***
-
No
Tumori del pancreas
No
Sì*
No
No
* = primo posto fra tutti i comuni veneti;** = secondo posto fra tutti i comuni veneti
*** = terzo posto fra tutti i comuni veneti;****= quarto posto fra tutti i comuni veneti


 

Mortalità per tutte le cause

L’ULSS 5 (maschi), la 17 (maschi e femmine) e la 21 (maschi e femmine) sono fra le 8 ULSS venete nelle quali nel periodo 2007-2010 si è avuto un eccesso di mortalità per tutte le cause (vedi figura 2)  («La mortalità nella Regione del Veneto- Dati aggiornati al 2011» 2014).

Mortalità per altre malattie nelle ULSS contaminate da PFAS
Dal Rapporto sulla mortalità nella regione Veneto 2007-2009”  («La mortalità per causa nelle aziende ULSS del Veneto, periodo 2007-2009» 2014) si evince come nelle ULSS 5 (per i maschi) , 17 (maschi e femmine) e 21 (femmine) ci sia stato un eccesso di mortalità per malattie del sistema circolatorio. Estendo l’analisi fino al 2010 questi dati si confermano anche nel caso della malattia di Alzheimer per l’ULSS5 (maschi e femmine) e per la 17 (femmine); del diabete mellito per l’ULSS5 (femmine); della BPCO per  l’ULSS5 (maschi); del cancro del colon-retto per l’ULSS6 (maschi); delle malattie cerebrovascolari per l’ULSS5 (maschi).
Un eccesso di mortalità per cardiopatia ischemica è stato evidenziato nell’ULSS 17 (maschi e e femmine),  nella 21 (maschi) e nella 6 (femmine). I maschi nell’ULSS 21 presentarono un eccesso di mortalità per cancro al polmone, mentre nei maschi e femmine nell’ULSS 5 ci fu un eccesso di mortalità statisticamente significativo per malattie dell’apparato respiratorio.
Risalendo a ritroso nel tempo, e sempre utilizzando i dati del SERV si conferma l’eccesso stroico di mortalità nelle ULSS Vicentine e in quelle maggiormente colpite dalla contamianzine dlel’acqua potabile da PFAS («La mortalità nel Veneto dal 2000 al 2007 - Coordinamento del Sistema epidemiologico Regione Veneto (SER)» 2014).

Ictus cerebrale

L’ULSS5 risulta al primo posto per tasso di eventi e mortalità da ictus cerebrale  nel triennio 2007-2010 sia nei maschi (figura 3) che nelle femmine (figura 4)  («L’ictus in Veneto. Servizio Epidmiologico Regione del  Veneto» 2014)

Riferimenti bibliografici

«Arpav_-_relazione_11_Luglio_2013.pdf». 2014. Consultato agosto 23. http://www.areaberica.org/images/PFOA/Arpav_-_relazione_11_Luglio_2013.pdf.
«Atlante di mortalità regionale. Anni 1981-2000. Giunta regionale del Veneto». 2014. Consultato agosto 31. http://statistica.regione.veneto.it/Pubblicazioni/AtlanteMort/AtlanteMort.pdf.
«C8 Science Panel Website». 2014. Consultato luglio 30. http://www.c8sciencepanel.org/c8health.html.
Giunta Regionale del Veneto, REGIONE. 2014. «LA MORTALITÀ NELLA PROVINCIA DI VICENZA». Consultato agosto 31. http://www.ser-veneto.it/public/File/documents/rapporti/relazioneprovincialebelluno.pdf.
«L’ictus in Veneto. Servizio Epidemiologico Regione del  Veneto». 2014. Consultato settembre 1. http://www.ser-veneto.it/public/File/documents/rapporti/rapportoictus_ser_dic2013.pdf.
«La mortalità nel Veneto dal 2000 al 2007 - Coordinamento del Sistema epidemiologico Regione Veneto (SER)». 2014. Consultato settembre 1. http://www.ser-veneto.it/public/File/documents/rapporti/rapportomortalita0007/rapportomortalita20002007.html.
«La mortalità nella Regione del Veneto- Dati aggiornati al 2011». 2014. Consultato agosto 31. http://www.ser-veneto.it/public/File/documents/rapporti/rapportomortalita2007_2011.pdf.
«La mortalità per causa nelle aziende ULSS del Veneto, periodo 2007-2009». 2014. Consultato agosto 31. http://www.ser-veneto.it/public/File/documents/rapporti/reportmortalit20072009.pdf.
«Probable Links | C8 Health Project». 2014. Consultato agosto 31. http://www.c8healthproject.com/probable-links/.
«Stato dell’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) in provincia di Vicenza, Padova e Verona. ARPAV». 2014. Consultato luglio 26. http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/acqua/file-e-allegati/documenti/acque-interne/pfas/Nota%20Tecnica%20PFAS.pdf.





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