martedì 25 marzo 2014

Signor sindaco di Cologna Veneta, ha ricevuto la mia lettera?


Questo è il testo della lettera che ho inviato al sindaco di Cologna Veneta il 14/3/3014. Finora non ho ricevuto alcuna risposta.


Signor Sindaco,
Nel corso dell'incontro pubblico organizzato il 25 febbraio 2014 dal circolo di Legambiente Perla Blu nel teatro comunale della sua città, lei ha profferito delle accuse a dir poco diffamatorie nei miei confronti. Tra l'altro, lei ha affermato, in presenza di oltre 400 cittadini, dell'assessore regionale alla sanità e di professionisti di varie discipline, che io sono un terrorista, che sono indegno di svolgere la professione di medico, che vado diffondendo notizie e dati falsi. Inoltre, nella discussione "privata" che è seguita al termine dell'incontro, lei ha affermato che i dati che ho presentato sulla pericolosità dei pfas sono falsi, in quanto non esisterebbero studi a sostegno delle mie affermazioni.


Orbene, dalle mie fonti in mio possesso, e dopo approfondite ricerche, non mi risulta che lei sia un grande esperto nella materia trattata nel corso del convegno. Inoltre, mi pare che le sue affermazioni relative all'ultimo punto siano state clamorosamente smentite dalla recente nota rilasciata dall'Istituto Superiore di Sanità, prot 16/01/2014-0001584, a firma della dottoressa Loredana Musmeci. Ancora, la deliberazione della Giunta regionale del Veneto n. 168 del 20/2/2014, che le sarà sicuramente nota, recepisce tutte le preoccupazioni che noi membri dell’ISDE Veneto abbiamo esternato pubblicamente in più occasioni fin da questa estate, dal momento che la regione mette in programma un controllo della filiera alimentare locale e il biomonitoraggio di un campione rappresentativo della popolazione esposta.

 Probabilmente lei era in ferie o in altre faccende affaccendato e non avrà avuto modo di venire a conoscenza della nostra richiesta di un’indagine epidemiologica sulla popolazione veneta contaminata  avanzata già  nel settembre 2013, epoca, in cui ci preoccupavamo, a sua insaputa, anche della salute dei cittadini di Cologna Veneta da Lei amministrati.
Anche per difendere il mio onore e la mia dignità personale e professionale Le chiedo di concedermi un pubblico confronto, da organizzarsi nella stessa sede e con gli stessi invitati, durante il quale esamineremo i risultati degli studi epidemiologici condotti negli USA dal Panel di esperti del progetto salute C8 (e anche quelli effettuati in numerosi altri paesi) che, stando alla definizione della dottoressa Musmeci sono in possesso dei requisiti "... Di elevata affidabilità e riproducibilità, di potenza statistica, di informatività a livello individuale....(per cui) si ritiene che i risultati complessivi dell'attività valutativa effettuata dal suddetto panel offrano nuovi elementi di evidenza che l'esposizione umana alle sostanze perfluoroalchiliche attraverso le acque potabili possa comportare un aumentato rischio per un ampio spettro di esiti sanitari, che vanno da effetti acuti quali l'ipercolesterolemia e l'ipertensione nella gravidanza a patologie rilevanti quali le malattie tiroidee, la colite ulcerosa  e i tumori del testicolo e del rene”. Ad alcuni di questi studi io ho fatto cenno durante la serata, come attestato dalla registrazione della serata disponibile su Youtube.

Sicuramente, da noto esperto quale Lei è, oltre che in materia di pfas, anche di valutazione ed interpretazione degli studi epidemiologici, ritengo che non abbia bisogno di avvalersi dell'aiuto di altri esperti e che sarà in grado di sostenere brillantemente il confronto. Tuttavia, qualora lo ritenesse opportuno, potrà avvalersi dell'aiuto di esperti o di quelli, che una volta, al tempo dei duelli fra gentiluomini d'onore venivano chiamati "padrini”. Le ricordo che più volte l’ISS ha raccomandato ai responsabili della sanità pubblica (e lei saprà di certo che i sindaci sono i principali responsabili della salute dei loro cittadini, lo prevede la Costituzione Italiana) di fornire un’informazione ampia, competa, seria e dettagliata sulla vicenda PFAS. Orbene, l’organizzazione di un secondo convegno le darebbe l’occasione di fare qualcosa di realmente utile per la popolazione.

Rimango in attesa di una sua cortese risposta. Nel frattempo immagino che si sia già alacremente adoperato per attuare il “…contesto di azioni di prevenzione integrata volte a ridurre la contaminazione dell’acqua ad uso irriguo e zootecnico, a regolamentare l’utilizzo di ammendanti agricoli provenienti dal ciclo di potabilizzazione e depurazione delle acque, e, se del caso, a limitare in modo selettivo il consumo degli alimenti prodotti in loco “(vedi pagina 13 del citato rapporto ISS)



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