giovedì 19 dicembre 2013

Comunicato stampa dell’Associazione Medici per l’Ambiente- ISDE Italia sulla contaminazione da cloruro di vinile monomero dell’acqua potabile a Vicenza

Il comitato direttivo della sezione di Vicenza dell'Associazione Medici per l'ambiente-ISDE Italia esprime la sua preoccupazione per la scadente qualità dell’acqua potabile fornita ai vicentini, acqua che recentemente, è risultata inquinata dal cloruro di vinile, un cancerogeno di classe 1 che sicuramente causa tumori maligni nell’uomo, oltre che negli altri animali. Il cloruro di vinile, anche se assunto per periodi prolungati a dosi molto più basse di quelle riscontrate nell'acqua di Vicenza, produce effetti tossici di tipo non tumorale a carico di vari organi e tessuti, soprattutto il fegato, il sistema immunitario e il sistema nervoso.  Abbiamo letto affermazioni totalmente prive di validità scientifica, secondo le quali esisterebbero limiti “di sicurezza” convalidati da agenzie governative estere. Secondo tali fonti, un individuo potrebbe bere decine di litri di acqua contaminata al giorno senza correre rischi per la propria salute. Inoltre, secondo dichiarazioni attribuite a dirigenti dell’ULSS6 “la stima di un'esposizione orale giornaliera per la popolazione umana (compresi i sottogruppi sensibili) che è probabile che sia senza un notevole rischio di effetti avversi nel corso della vita è pari o inferiore  a 3 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo”.  

domenica 15 dicembre 2013

Il cloruro di vinile nell'acqua potabile è cancerogeno a Novara ma non a Vicenza

A gennaio 2013 il cloruro di vinile monomero (cvm) è stato giudicato cancerogeno nel comune di Ghemme,provincia di Novara, tanto che il sindaco  di quel comune emanò un'ordinanza per la chiusura immediata di una discarica il cui percolato conteneva cvm  oltre a tutta una serie di altre sostanze cancerogene. Poichè è probabile che la contaminazione della falda vicentina abbia un'analoga origine da una delle tante discariche sparse nel territorio, non crede il buon Variati che sarebbe il caso di indirizzare la ricerca della fonte verso gli impianti di trattamento dei rifiuti? Non crede che sarebbe il caso di far dosare nell'acqua anche qualcuna delle altre sostanze cancerogene che, con ogni probabilità, sarà anch'essa presente? (O forse lo sa che l'acqua della sua città è cancerogena e per questo beve solo spritz?). Se non vuole perdere tanto tempo, potrebbe cominciare a leggersi l'ordinanza del suo collega piemontese e passarla poi ai suoi fidati tecnici e a quelli dell'ulss.  Si spera che possano imparare qualcosa..
Per puro caso la concentrazione del cvm risulta praticamente identica a Vicenza e a Ghemme.

venerdì 13 dicembre 2013

Cloruro di vinile: un caso studio di soppressione e manipolazione dei dati scientifici ad opera dell’industria chimica


Questo che vi apprestate a leggere è la traduzione quasi integrale ( e abbastanza fedele..) di un articolo pubblicato da una delle più prestigiose e autorevoli riviste mediche internazionali di epidemiologia che potete scaricare in versione integrale (in inglese) al link indicato (1).
Anche se lunghetto vi consiglio di leggerlo fino in fondo, magari preparatevi una tazza di caffè o meglio di camomilla per restare un po’ calmi…

La cancerogenicità del CVM è stata dimostrata molti anni fa

Il cloruro di vinile monomero (CVM) è prodotto esclusivamente per la polimerizzazione in cloruro di polivinile (PVC), un plastificante utilizzato nell’industria delle costruzioni, di produzione di materiale elettrico, dei trasporti e degli imballaggi; nella produzione di oggetti ad uso domestico, per esempio pavimenti, condotte dell'acqua, compact disc e videodischi, carte di credito; in prodotti medicali come dispositivi e tubi per uso endovenoso, padelle da letto. Le fonti d’inquinamento comprendono i siti di produzione e fabbricazione, gli inceneritori, le discariche di rifiuti.

lunedì 9 dicembre 2013

Ma il sindaco Variati e al GdV conoscono il significato della parola "cancerogena"?

Il dubbio m'è venuto leggendo ieri domenica 8 dicembre l'articolo a firma di Negrin dal titolo "

Quindi, secondo gli astuti Variati e Negrin, ventimila vicentini hanno bevuto forse per anni acqua contenente sostanze cancerogene ma non hanno corso alcun rischio per la loro salute, nonostante le concentrazioni del cloruro di vinile siano superiori al massimo previsto dalle norme vigenti.

Io mi chiedo se questi signori hanno un cervello pensante e una coscienza alla quale rendere conto o se aprono la bocca solo per dare fiato ai denti (nel caso di Variati e degli altri esperti citati nell'articolo che mandano messaggi falsamente rassicuranti) o impugnano la penna solo per imbrattare il pezzo di carta che gli è stato assegnato dal loro direttore nel caso del giornalista.
SI può essere solo stupidi o asserviti a interessi di poche persone senza scrupoli se si accettano tali affermazioni paradossali. E i medici vicentini non hanno nulla da dire leggendo e sentendo simili sciocchezze?

Ma cosa deve ancora succedere prima che questi signori comincino ad interessarsi veramente della salute dei cittadini che amministrano e dell'ambiente nel quale loro stessi vivono?

Il dottor Altissimo, responsabile del centro di Novoledo, afferma chiaramente che non è possibile risalire all'inizio dell'inquinamento. E sappiamo che il cloruro di vinile provoca effetti tossici anche per un'esposizione cronica a basse concentrazioni. 
é vergogno soprattutto che coloro che detengono i mezzi d'informazione manipolino in modo così spudorato la verità dei fatti. Per lorsignori qualsiasi cosa succeda in danno dell'ambiente e della salute umana va bene, sia quando le concentrazioni delle sostanze tossiche superano i livelli massimi stabiliti dalle loro stesse inutili leggi, sia quando tali livelli non esistono, come nel caso delle sostanze perfluoroalchiliche che hanno contaminato le acque di almeno una trentina di comuni veneti.
Ma i cittadini devono sapere che dal punto di vista medico-scientifico non esistono limiti "accettabili" per le sostanze cancerogene e tossiche presenti nell'acqua e negli alimenti. Non esiste una dosa minima al disotto della quale una sostanza cancerogene sia con certezza sicura, non provochi sicuramente danno a nessuno.
Ma al sindaco Variati di questo non importa nulla  essendo da anni sindaco di una delle città più inquinate d'Europa e non avendo messo un dito per tutelare la salute dei suoi poveri concittadini.

E al giornalista dedico un brano da Vino e Pane  di Ignazio Silone
"L'uomo che pensa con la propria testa e conserva il suo animo incorrotto è libero. L'uomo che lotta per ciò che egli ritiene giusto, è libero.
Per contro, si può vivere nel paese più democratico della terra, ma se si è interiormente pigri, ottusi, servili, non si è liberi; malgrado l’assenza di ogni coercizione violenta, si è schiavi”



martedì 3 dicembre 2013

Pop-corn e muffin: bombe al PFOA



Le sostanze, perfluoroalchiliche, le più note delle quali sono il PFOA e il PFOS, sono utilizzate, fra l'altro, per ottenere il rivestimento idrorepellente e oleorepellente dei contenitori per alimenti, per esempio sacchetti per patatine, per le merendine, per il pop-corn e per la carta da forno, quale quella utilizzata per fabbricare gli stampini per i muffin.

I sacchetti per pop-corn da cuocere nel forno a microonde sono i contenitori a maggior contenuto di queste sostanze, circa 4 g/kilogrammo o 25 mg per decimetro quadrato di carta. Durante il rigonfiamento del sacchetto che avviene con la cottura nel forno a microonde, il PFOA migra dalla carta all'olio contenuto nel sacchetto, in quantità pari a 3-4 mg/per kilogrammo di carta o 11 µg/decimetro quadrato. Queste concentrazioni sono centinaia di volte superiori a quelle cedute da una pentola anti-aderente se riscaldata a temperature superiori a 175° centigradi. Poiché la superficie di un sacchetto per cuocere il pop-corn nel microonde è di circa 1000 cm², un individuo che consuma un intero sacchetto potrebbe assumere fino a 110 µg di fluorotelomeri. Considerando il peso medio di un adulto, circa 65 kilogrammi, questo significa che la dose media di fluorotelomeri assunta dopo aver consumato l'intero sacchetto è di circa 1,7 µg/kilogrammo di peso corporeo. Un bambino di peso inferiore ne assumerebbe, pertanto, una dose notevolmente superiore per chilo di peso.

È stato calcolato in Canada e negli Stati Uniti he una persona che mangiasse 300 di questi sacchetti di pop-corn nell'arco di 5-10 anni (all'incirca un sacchetto settimana) arriverebbe ad avere concentrazioni di PFOA nel suo sangue pari a 4-5 ng/litro, che è la concentrazione media di PFOA osservata nella popolazione generale americana. Il consumo di soltanto 10 sacchetti all'anno contribuirebbe per circa il 20% ai livelli totali di PFOA nel sangue.

La situazione non migliora qualora decideste di preparare per i vostri bambini quei simpatici dolcetti chiamati muffin. Infatti, durante la cottura, la carta utilizzata per lo stampo rilascia PFOA, cosicché alla fine il muffin ne conterrà tre volte di più rispetto alla quantità presente nel dolce prima di metterlo nel forno.

Quali le possibili soluzioni? Per esempio, preparare il pop-corn in modi alternativi o comprare sacchetti privi di PFOA, con l'avvertenza che l'industria sta tentando di sostituire il PFOA e il PFOS con altre molecole simili la cui innocuità non è stata mai dimostrata.

Il consiglio migliore, tuttavia, è quello di tornare a preparare cibi più sani rispolverando le ricette della nonna.

1: Begley TH, White K, Honigfort P, Twaroski ML, Neches R, Walker RA.

Perfluorochemicals: potential sources of and migration from food packaging. Food Addit Contam. 2005 Oct;22(10):1023-31. PubMed PMID: 16227186.