Sono trascorsi oltre 15 anni da quando Bob Billott, un
avvocato di Cincinnati, iniziò a indagare sul caso delle morti misteriose di
numerosi capi di bestiame avvenute nell’area attorno all’impianto chimico della Du Pont
di Parkesbourg, Virginia. Nel 1998,
l’avvocato Billot, era stato ingaggiato da una famiglia di agricoltori
che l’anno precedente avevano venduto una parte dei loro terreni adiacenti alla
multinazionale, la quale voleva utilizzarli per costruirci una discarica per rifiuti
non pericolosi prodotti nella fabbrica stessa. Dopo qualche mese, mentre il
bestiame continuava a morire, l’avvocato scoprì che la DuPont aveva
contaminato le falde acquifere del fiume Ohio con una sostanza cancerogena
utilizzata per la produzione del Teflon da oltre 50 anni. Nonostante avessero prove inconfutabili sulla pericolosità del
PFOA, i dirigenti della DuPont continuarono a sversare il PFOA nell’acqua, nei
suoli e nell’atmosfera della Valle del
fiume Ohio.