martedì 22 giugno 2010

Nucleare addio in Italia? La corte costituzionale boccia il decreto legge

E poi vi meravigliate se Silvio Berlusconi, tessera P2 1816, vuole abolire la COrte Costituzionale. Gli hanno bocciato il decreto sull'energia, rifiutando la procedura d'urgenza. Questo fior fiore di statista, affiancato da un commercialista fantasioso, il ministro Treconti, e da un povero imbonitore senza mestiere affetto dagli esiti di una grave vasculopatia cerebrale, il leghista Bossi, ignorava che per le procedure d'urgenza i soldi, stando alla legge che loro non conoscono, ce li deve mettere lo stato e non i privati. Infatti, se un'opera deve essere conclusa urgentemente, se il privato ad un certo punto scappa con la cassa, cosa succede? L'opera deve finirla lo Stato, per cui sui cittadini, ricade il danno oltre la beffa.
Leggete qui questo interessante articolo http://alessandrotauro.blogspot.com/2010/06/il-nucleare-italiano-ad-un-passo-dalla.html

lunedì 21 giugno 2010

Lavoratori Eutelia, Marino: "Aderisco allo sciopero della fame"

Lavoratori Eutelia, Marino: "Aderisco allo sciopero della fame"

Truppe mastellate anche nel PD di Valdagno?

Non sono particolarmente deluso per l'esito della votazione al congresso del circolo PD di Valdagno, che mi ha visto sconfitto per 17 a 34. Non sono afflitto in quanto davo per scontata la mia sconfitta, presagendo che le solite forze che hanno governato il partito più o meno alla luce del sole si sarebbero mobilitate e avrebbero trasportato portato in prima linea le truppe cammellate, o mastellate secondo Giampaolo Pansa. Così fu.

Le prime avvisaglie si erano già avute nelle ultime settimane con l'impennata del tesseramento. Si è passati in breve tempo, infatti, da circa 40 a 90 iscritti (contro i 124 del 21/7/2009), agevolati in ciò anche dalle decisioni della direzione provinciale che ha aveva esteso la possibilità di votare e di essere eletti per gli iscritti al 31/05/2010.

La certezza che avrei perso l'ho avuta al momento dell'apertura dei seggi, quando tutti hanno potuto notare l'arrivo di una massa di iscritti per lo più sconosciuti (le truppe mastellate), che non frequentano mai il circolo, nemmeno per ritirare la tessera, e il cui pensiero non è dato conoscere. Questa massa di iscritti, in gran parte anziani parenti e amici di VIP del circolo che hanno ottenuto un gran successo in termini di preferenze ricevute, non avevano nemmeno partecipato al dibattito seguito alla presentazione dei programmi dei candidati e sono stati chiaramente trascinati al seggio solo per votare. Nessuno di loro aveva probabilmente visto i due candidati prima di allora e sapeva per chi, per cosa e come votare. Ci consola, tuttavia aver constato ancora una volta l'efficienza del servizio di assistenza elettorale, che ha risolto rapidamente difficoltà e incertezze, provvedendo ad indicare i nominativi da votare. In alcuni casi, quando il votante era in palese imbarazzo e difficoltà, qualcuno ha provveduto direttamente a scrivere sulla scheda i nominativi, previa prudenziale uscita dal seggio e rientro con la scheda segnata dall'aiutante. Nessuno di loro, lo dico senza timore di essere smentito, ha votato per me. Molti avrebbero preferito, probabilmente, restarsene a casa. Se ci fossero rimasti, l'esito della votazione sarebbe stato, forse, diverso.

Molti democratici valdagnesi ricorderanno che l'anno scorso, prima delle primarie di luglio, avevo portato avanti in solitaria una campagna per un tesseramento trasparente da effettuare nel circolo, per consegnare la tessera al diretto interessato. Fui tacciato di voler distruggere il partito. La mia proposta di rifare il tesseramento fu bocciata all'unanimità dal coordinamento del circolo, con la sola astensione di Elena C.. Tutti voi che leggete avete la capacità di giudicare e comprendere gli effetti concreti, anche nel nostro circolo, di pratiche poco trasparenti.
Coloro i quali partecipano attivamente alle vicende del circolo sanno anche che negli ultimi sei-sette mesi non più di sei-otto persone si facevano vedere al lunedì sera e che nessuna iniziativa è stata portata avanti per mancanza di truppe, di gente con voglia di lavorare e sgambettare.
Tutti i democratici devono rendersi conto che esiste una quota prevalente di iscritti quasi virtuali, che vengono mobilitati soltanto quando si tratta di assegnare le careghe (o cadreghe?) e stabilire chi comanda; poi tornano nell'oblio, pronti per essere di nuovo risvegliati dal sonno alla prossima tornata elettorale.
Di cosa, ti scandalizzi, mi hanno detto in molti. Non sai che è sempre stato così? Mi scandalizzo, eccome se mi scandalizzo. E dovrebbero scandalizzarsi tutti coloro i quali fanno politica nel PD solo per passione, senza interessi personali o secondi fini né per mestiere. Tutti coloro che credono nel PD dello spirito del Lingotto di veltroniana memoria, spirito evocato in qualcuno degli inteventi.

Mi sono ripromesso tuttavia di (cercare di) fare il bravo ragazzo e di collaborare lealmente con il nuovo segretario, con il quale mi incontrerò, su sua richiesta, già oggi pomeriggio. Vediamo quindi quali sono gli aspetti positivi di tutta la vicenda. Primo, io credo che sabato 19.6.2010 il circolo di Valdagno abbia vissuto una bellissima, splendida giornata. Infatti abbiamo avuto, la possibilità di discutere democraticamente, di esprimere le nostre valutazioni, di votare, di scegliere, comunque siano andate le cose. Se non mi fossi candidato, il congresso si sarebbe risolto, probabilmente, in una semplice acclamazione dell'unica candidata. Probabilmente, i VIP del circolo e quella maggioranza di iscritti “dormienti” avrebbero preferito che le cose andassero così, anche per evitare inutili disagi Abbiamo dimostrato che non abbiamo bisogno di un unanimismo di facciata, che ostacoleremo sempre il proposito di sopprimere ogni occasione di dialogo democratico franco e leale, rispettoso delle idee altrui e delle decisioni della maggioranza. Certamente mi è molto dispiaciuto che nessuno dei "miei candidati" abbia preso la parola e abbia rinunciato a priori anche al suo ruolo di candidato, al contrario di altri candidati "a me avversi", una in particolare, la cui faziosità e aggressività tutti hanno potuto toccare con mano, con l'unico effetto di far toccare l'acme della mia disistima nei suoi confronti.
Secondo, abbiamo avuto l'occasione di vedere in volto, in attesa di conoscerne anche il pensiero, una quota rilevante di iscritti che finora erano solo un nome scritto negli elenchi. Infine, almeno un terzo di coloro che hanno votato hanno inviato al nuovo segretario un messaggio chiaro, dicendogli che credono e vogliono, anche a Valdagno un PD nuovo, aperto e contendibile, come ho detto nel mio programma, che potete leggere anche sul blog.
Anche a Valdagno quindi, piano piano, cresce la quota dei democratici che credono in un modo nuovo di fare politica, lontana dal politicismo, tanto per usare termini in voga oggi. E concludo, ricordando la stessa massima di con la quale conclusi la presentazione della mozione Marino:
"PRIMA TI IGNORANO, POI TI DERIDONO, POI TI COMBATTONO. POI VINCI!"

L'alternativa per accorciare i tempi della vittoria potrebbe essere di iniziare a tesserare amici e parenti, magari a loro insaputi e pagandogli la tessera. Potremmo farci anche noi le nostre truppe mastellate, da portare sul cammello ai seggi ogni quattro anni, farli votare come vogliamo, e poi restituendoli al loro sonno. Lo volete voi, democratici valdagnesi?

Il circolo PD di Valdagno disobbedisce e vota con le preferenze

Sabato 19/6 si è svolto il congresso del circolo PD di Valdagno che mi vedeva candidato a segretario. Ho perso 17 a 34. Al neo segretario Liliana Magnani, alla quale ho telefonato subito dopo lo spoglio per congratularmi ed offrire la collaborazione leale e disinteressata, vanno i migliori auguri di buon lavoro. Auguri e compimenti che estendo a tutti i componenti del direttivo. Come sempre in democrazia, la maggioranza dell'assemblea sovrana ha effettuato la scelta migliore fra quelle possibili. L'aspetto più interessante dell'assemblea valdagnese, sovrana, è che si è deciso quasi all'unanimità (anche con il mio voto favorevole) di disubbidire alla disposizione del provinciale di votare con liste bloccate. Si è deciso infatti di scegliere i membri del direttivo con le preferenze. Il segnale politico che si è voluto inviare alle istanze superiori con l'atto di insubordinazione è chiaro e non richiede altri commenti.

Questa decisione è “rivoluzionaria” e difforme dall'orientamento del PD nazionale e, probabilmente, di quello regionale che, tuttavia, dovrà decidere nell'assemblea del 26/6 p.v. le regole con le quali si svolgeranno i congressi in Veneto, regole che, quindi dovranno valere anche per i congressi vicentini già svolti.

E se l'assemblea regionale, sovrana, deciderà in modo difforme da quanto deciso dal provinciale e dall'assemblea di circolo di Valdagno, cosa succederà?
Ho l'impressione che ne vedremo delle belle. Come ho già scritto in un gruppo di discussione di democratici veneti, questo è un fulgido esempio di partito federale, nel quale si attua un federalismo spinto, non solo regionale, ma anche provinciale e comunale. Probabilmente, non ci fermeremo qui, ed il prossimo passo sarà attuare il federalismo condominiale.
Parafrasando Mao Tze Tung potremmo dire che il “disordine regna sotto il cielo. Quindi la situazione è eccellente”.
Oppure con Bob Dylan (ed Eugenio Dal Bianco), il PD accetta il caos ma non so se il caos accetta il PD

domenica 20 giugno 2010

Silvio Berlusconi, tessera P2 1816, mette il veto alla tassa sulle transazioni finanziarie

 Silvio Berlusconi, tessera P2 1816, uno degli uomini più ricchi del mondo, mette il veto alla tassa sulle transazioni finanziarie speculative. Ne discute un pò tutto il mondo civile, se ne discuterà ad un prossimo G20, e lui ha il coraggio di dichiarare che" con il veto si è reso un buon servizio". Sarebbe opportuno che chiarissse a chi è stato fatto un buon servizio. Certamente non ai piccoli risparmiatori, nè alle popolazioni povere del mondo, alle quali i proventi della tassa potrebbero essere devoluti. I banchieri e speculatori ringraziano e festeggiano

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2010/06/20/visualizza_new.html_1824569106.html

martedì 15 giugno 2010

E Berlusconi, dalla Libia tornò solo

Il telegiornale della Svizzera Italiana demolisce Berlusconi, tessera P21816, ed il suo ruolo nella liberazione del cittadino Svizzera

domenica 13 giugno 2010

Travaglio a proposito di Napolitano parla a vanvera

Il giornalista Marco Travaglio è indubbiamente, assieme a Di Pietro, il capofila dei critici del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Anch'io ho qualche volta criticato il Presidente, probabilmente a vanvera.


L'ultima sparata del noto giornalista-attore contro Napolitano è comparsa su Il Fatto di ieri, sabato 12 giugno. L'estensore dell'articolo lascia palesemente intendere, secondo la mia interpretazione, che Giorgio Napolitano ha firmato tutte le porche leggi del governo Berlusconi, tessera P2 1816, perchè le condivide. Infatti afferma: “ Ecco, è bene che si sappia: non parla a vanvera chi insulta la Costituzione o la calpesta ogni volta che respira; ma chi gli ricorda che l’articolo 74 della Costituzione gli consente di non promulgare le leggi che non condivide o, peggio, violano la Costituzione”.


Orbene, leggendo l'articolo 74 della costituzione non si capisce da cosa Travaglio deduca che al presidente sia consentito di “ non promulgare le leggi che non condivide”. Il testo del suddetto articolo è il seguente: “Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere [87] chiedere una nuova deliberazione. Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata.”
L'articolo 87, citato fra parentesi nell'articolo 74, indica i compiti e le prerogative del Presidente della Repubblica e nemmeno lì c'è scritto che il Presidente possa rifiutarsi di firmare le leggi che non gli aggradano.

Sempre di più non riesco a coprendere se le critiche di Travaglio siano spontanee, sincere e motivate o, al contrario, non siano il mezzo per fare cassa, visto che partecipare ad Anno Zero gli rende solo 1500 euri a puntata, lordi.

lunedì 7 giugno 2010

Variati, cosa aspetti a togliere la lapide che ricorda il vicentino massacratore Pier Eleonoro Negri, responsabile dell'eccidio di Pontelandolfo e Casalduni?

Pier Eleonoro Negri era un nobile (?) vicentino, fervente patriota che combattè al soldo dei Savoia. Per essere bravo era bravo, dal momento che fu pluridecorato per il suo valore in battaglia. Fu anche un antesignano dei nazisti, ai quali insegnò come trucidare popolazioni inermi e radere al suolo paesi e villaggi. Infatti , come si legge da Wikipedia: "Il 1 giugno del 1861 fu promosso a luogotenente colonnello per meriti di guerra e ottenne il 20 ottobre la nomina a cavaliere dell'ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Condusse nella regione di Benevento azioni di sterminio al brigantaggio a Pontelandolfo e a Casalduni il 13 agosto del 1861. A Pontelandolfo furono rinchiusi e bruciati vivi nelle loro case, probabilmente piu' di un migliaio di uomini, donne e bambini innocenti, mentre i profughi furono forse tremila. A Casalduni invece furono uccisi tutti o quasi i cinquemila abitanti a colpi di baionetta, le donne non prima di essere stuprate dall'Esercito Piemontese


Il sindaco di Pontelandolfo ha recentemente scritto ad Achille Variati, sindaco PD di Vicenza, invitando a rimuovere la lapide che, in Piazzetta Santo Stefano a Vi, ricorda il massacratore di donne e bambini meridionali in nome di Vittorio Emanuele II e della conquista del Sud da parte dei massoni piemontesi. Non risulta che  Variati abbia risposto al Sindaco di Pontelandolfo. Se proprio vuole rendere completamente onore alle vittime del suo concittadino, potrebbe anche cambiare nome alla via che porta il nome dell'infame colonnello che, all'alba del 15 agosto 1861, terminati gli eccidi telegrafò al governatore di Benevento: "All’alba giustizia fu fatta contro Pontelandolfo e Casalduni. Essi bruciano ancora".
Se volete saperne di più su contanta bestia infame andate qui:

domenica 6 giugno 2010

Tassa sui grandi patrimoni; che paghino anche i ricchi, per una volta

L'economista Nicola Cacace sull' Unità di ieri ripropone una tassa patrimoniale dello 0,3 per mille sui patrimoni superiori a 500.000 euro. In quessto modo, il contributo di solidarietà ricadrebbe sul 10% circa delle famiglie (2,4 milioni) che posseggono oltre il 50% della rcchezza italiana. " Nell’ipotesi di una imposta una tantum dello 0,3% del patrimonio del 10% delle famiglie più ricche si potrebbero ricavare quasi 10 miliardi, con un contributo medio di 4000 euro per famiglia, che non impoverirebbe nessuno"
Vi sembra una manovra da stato di polizia come direbbe il ministro Treconti o da oppressione fiscale come direbbe Silvio Berlusconi  tessera P2 1816