Il giornalista Marco Travaglio è indubbiamente, assieme a Di Pietro, il capofila dei critici del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Anch'io ho qualche volta criticato il Presidente, probabilmente a vanvera.
L'ultima sparata del noto giornalista-attore contro Napolitano è comparsa su Il Fatto di ieri, sabato 12 giugno. L'estensore dell'articolo lascia palesemente intendere, secondo la mia interpretazione, che Giorgio Napolitano ha firmato tutte le porche leggi del governo Berlusconi, tessera P2 1816, perchè le condivide. Infatti afferma: “ Ecco, è bene che si sappia: non parla a vanvera chi insulta la Costituzione o la calpesta ogni volta che respira; ma chi gli ricorda che l’articolo 74 della Costituzione gli consente di non promulgare le leggi che non condivide o, peggio, violano la Costituzione”.
Orbene, leggendo l'articolo 74 della costituzione non si capisce da cosa Travaglio deduca che al presidente sia consentito di “ non promulgare le leggi che non condivide”. Il testo del suddetto articolo è il seguente: “Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere [87] chiedere una nuova deliberazione. Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata.”
L'articolo 87, citato fra parentesi nell'articolo 74, indica i compiti e le prerogative del Presidente della Repubblica e nemmeno lì c'è scritto che il Presidente possa rifiutarsi di firmare le leggi che non gli aggradano.
Sempre di più non riesco a coprendere se le critiche di Travaglio siano spontanee, sincere e motivate o, al contrario, non siano il mezzo per fare cassa, visto che partecipare ad Anno Zero gli rende solo 1500 euri a puntata, lordi.
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