lunedì 21 giugno 2010

Il circolo PD di Valdagno disobbedisce e vota con le preferenze

Sabato 19/6 si è svolto il congresso del circolo PD di Valdagno che mi vedeva candidato a segretario. Ho perso 17 a 34. Al neo segretario Liliana Magnani, alla quale ho telefonato subito dopo lo spoglio per congratularmi ed offrire la collaborazione leale e disinteressata, vanno i migliori auguri di buon lavoro. Auguri e compimenti che estendo a tutti i componenti del direttivo. Come sempre in democrazia, la maggioranza dell'assemblea sovrana ha effettuato la scelta migliore fra quelle possibili. L'aspetto più interessante dell'assemblea valdagnese, sovrana, è che si è deciso quasi all'unanimità (anche con il mio voto favorevole) di disubbidire alla disposizione del provinciale di votare con liste bloccate. Si è deciso infatti di scegliere i membri del direttivo con le preferenze. Il segnale politico che si è voluto inviare alle istanze superiori con l'atto di insubordinazione è chiaro e non richiede altri commenti.

Questa decisione è “rivoluzionaria” e difforme dall'orientamento del PD nazionale e, probabilmente, di quello regionale che, tuttavia, dovrà decidere nell'assemblea del 26/6 p.v. le regole con le quali si svolgeranno i congressi in Veneto, regole che, quindi dovranno valere anche per i congressi vicentini già svolti.

E se l'assemblea regionale, sovrana, deciderà in modo difforme da quanto deciso dal provinciale e dall'assemblea di circolo di Valdagno, cosa succederà?
Ho l'impressione che ne vedremo delle belle. Come ho già scritto in un gruppo di discussione di democratici veneti, questo è un fulgido esempio di partito federale, nel quale si attua un federalismo spinto, non solo regionale, ma anche provinciale e comunale. Probabilmente, non ci fermeremo qui, ed il prossimo passo sarà attuare il federalismo condominiale.
Parafrasando Mao Tze Tung potremmo dire che il “disordine regna sotto il cielo. Quindi la situazione è eccellente”.
Oppure con Bob Dylan (ed Eugenio Dal Bianco), il PD accetta il caos ma non so se il caos accetta il PD

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