martedì 9 novembre 2010

Bersani ha perso il treno per la stazione Leopolda e, purtroppo, anche quello per diventare finalmente il vero leader del PD

Io alla stazione Leopolda c’ero e non mi sono annoiato,nemmeno per un momento

Non mi sono annoiato, cosa che mi succede ogni tanto quando sento Bersani o qualche altro VIP del nostro e di altri partiti, nemmeno dopo aver ascoltato per otto ore di fila un centinaio di persone che si sono succedute con ritmo incalzante a resentare le loro proposte ed esperienze del fisco.
Per usar una felice espressione di Pippo Civati, i convenuti alla stazione Leopolda sono gli unici a non aver mai dichiarato di voler uscire dal PD o di minacciare di fare una nuova corrente. Nei tre giorni della convenscion fiorentina magistralmente organizzata non ho mai sentito una parola di divisione, nessuno degli intervenuti che abbia incitato ad uscire dal partito o a fondare una nuova corrente di rottamatori o altre sciocchezze del genere. E dire che c’erano 6800 democratici registrati, mai vista tanta gente, nemmeno in quei megacongressi internazionali sponsorizzati dalla case farmaceutiche ai quali ogni tanto mi capita di partecipare. Tutta gente autoconvocata, che ha pagato di tasca propria le spese di soggiorno e viaggio e, ha dovuto lasciare anche un fiorino per contribuire alle spese (parafrasando la famosa scena del film di Benigni e Troisi, Non ci resta che piangere). Altre 25000 erano collegate via internet.

Che la riunione sarebbe stata una manifestazione d’amore per il PD, un tentativo (l’ultimo?) di fare in modo che questo partito nuovo finalmente prendeese vigore, era già chiaro a tutti dal “manifesto” del “movimento” con il quale gli ideatori dell’iniziativa chiamavano a partecipare e ad inviare i contributi fin dai primi mesi di quest’anno “…"Oltre" non è una corrente, né una componente, né una mozione, ma un contratto a progetto, della durata di tre mesi, che vede coinvolte tutte le persone che hanno a cuore il futuro del Paese e del PD.
Non ha a cuore le fondazioni, ma le fondamenta da cui ripartire per rilanciare il PD. Questo contratto impegna a non prendere in considerazione le vicende interne del partito, ma a prendere in considerazione esclusivamente i progetti e le proposte da fare al Paese.”
Per chi critica senza esserci stato, per chi vuole vedere se dalla tre giorni fiorentini sono uscite delle proposte concrete o solo vacue parole di gente ansiosa solo di mettrsi in mostra e di conquistare le scene vi consiglio questo indirizzo http://www.facebook.com/pages/Prossima-fermata-Italia/155050697864022
Qui potete leggere la Carta di Firenze http://www.andiamooltre.it/firenze/ultime/carta-di-firenze.html
Su radio radicale potete riascoltare e rivedere i video di tutta la manifestazione. Cosa potrei consigliarvi? L’intervento di Sergio staino (Bobo il vignettista dell’Unità) quello di Ivan Scalfarotto (mi ha fatto accapponare la pelle, è stato accolto con quello di Bobo da una standing ovation e da un vero e proprio boato) ; quello di Sandra Bonsanti, del Sindaco di Bari Emiliano (sarebbe stato bello se Bersani fosse venuto qui e se avesse fuso l’assemblea dei circoli con quest’assemblea qui) http://www.radioradicale.it/searchx/www?scope=1&query=leopolda&groups=22,21,24
Gli interventi di tanti amministratori del Nord che realizzono ogni giorno, nei fatti, il programma del vero PD (integrazione degli immigrati a Torino nel quartiere San Salvario, per esempio, roba da paesi civili e non da trogloditi come le risposte delle Lega o di Rosarno) o del sindaco lombardo che ha sospeso la cementificazione dei suoli del suo comune ed è stato rieletto con il 70% dei voti); o dei tanti sindaci della Campania che sfidando la camorra e a rischio della propria pelle, sono ai vertici della raccolta differenziata e dei comuni vituosi).
Avrei voluto farvi ascoltare anche quello di Bersani (il segretario del PD, non del cantante) ma non è pervenuto. Mi dicono che non abbia accolto i pressanti inviti fattigli da molti perchè fosse presente a Firenze. Peccato, se fosse venuto, la vecchia stazione dìsarebbe probabilmente venuta già per gli applausi ed i boati di gioia dei presenti. Non venendo non ha preso il treno per la stazione Leopolda, e nemmeno quello per diventare il vero leader del PD.

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