giovedì 27 maggio 2010
27 maggio 1916: il sangue calabrese arresta l'avanzata austriaca sull'altopiano di Asiago. Vicenza e l'Italia sono salve
Il 141° Reggimento Fanteria, - insieme al gemello 142° - formava la Brigata Catanzaro, composta in gran parte da calabresi e altri meridionali, un'unità che si era già coperta di gloria di fronte al monte San Michele e che per tutta la guerra venne mandata sempre nei punti più "caldi" del fronte per l'affidabilità ed il gran valore dimostrato. Alla fine della guerra la Brigata Catanzaro e i suoi fanti risultò fra le più decorate (4 medaglie d'oro, 153 d'argento, 253 di bronzo, due ordini di Savoia). E anche fra quelle che pagarono il maggior tributo di sangue, in termini di vittime e feriti. E questo non sorprende, visto che combattevano armati solo di baionetta e venivano mandati in prima linea sui fronti più caldi.Il motto della brigata era «Portiamo i colori del sangue e della morte: ovunque vincitori.»
La Brigata Catanzaro il 27 maggio 1916 fu protagonista di un’azione che rafforzo’ il morale delle truppe italiane impegnate a contrastare la Strafexpedition, ideata e guidata dal capo di stato maggiore austriaco Conrad, che nei 13 giorni trascorsi dall’inizio dell’offensiva -15 Maggio 1916 - aveva registrato solo vittorie facendo temere l’invasione della pianura veneta e l’aggiramento delle truppe italiane schierate sul fronte isontino. L’evento, se si fosse verificato, avrebbe provocato la fine della guerra con la nostra sconfitta.
Ma il 141° Reggimento della nostra unita’ militare, nel corso di un contrattacco condotto con impeto, diede un primo segnale di riscossa riconquistando, sul Monte Mosciagh, i cannoni persi durante un attacco degli austriaci. La Brigata, prima schierata sul Carso, era stata richiamata, assieme ad altre, sul fronte degli Altipiani di Asiago e Folgaria per rafforzare la difesa contro la Spedizione Punitiva. Per raccontare quanto accadde facciamo parlare i documenti.
La cosa fu ripresa dalla stampa nazionale dell’epoca tanto da meritare la prima pagina su La Domenica del Corriere che con una bella illustrazione di Achille Beltrame fece conoscere all’Italia intera come «Un brillante contrattacco dei valorosi calabresi del 141° fanteria libera due batterie rimaste circondate sul monte Mosciagh». Quel furibondo combattimento in cima al Mosciagh - che si svolse nella notte tra il 27 ed il 28 - coincise con la svolta fondamentale della Strafexpedition e lo stesso generale Cadorna scrisse:«… Pure, fra tante angosce, una sensazione si faceva strada in me. Era, in principio, assai incerta e debole, e poteva apparire più illusione che speranza. Ma, dal 27 al 28 di maggio mi era parso, a un tratto, che fosse finita per gli austriaci la fase bella del tentativo, l’avanzata irresistibile, quella che ogni giorno ci apriva una ferita di più nella carne … »
Tutti avevano fatto il proprio dovere tanto che la Brigata aveva avuto riconoscimenti importanti dai comandi italiani ed era stimata e temuta, dai soldati dell’ esercito avversario. Nella letteratura austriaca della Guerra fu definita una Sehr Gut Brigaten ( una ottima brigata), peraltro anche molto temuta, specie nei combattimenti corpo a corpo.
Ergo, possiamo ben dire che se Zaja oggi può giocare a fare il governatore del Veneto lo deve anche al sangue versato sulle montegne del nordest anche da migliaia di contadini calabresi -
link utili
Wikipedia -Brigata_Catanzaro
Cime e trincee
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