mercoledì 19 marzo 2014

Non comprate i filtri per l'acqua contaminata da PFAS

Negli oramai quasi settimanali incontri pubblici ai quali sono invitato a parlare in provincia di Verona e Vicenza, spesso mi chiedono se i filtri da applicare ai rubinetti dell'acqua potabile possono servire a qualcosa. Io rispondo sempre che, tutto considerato, è meglio non spendere soldi se l'acqua del rubinetto è l'acqua del "sindaco", cioè è fornita attraverso l'acquedotto. Questa è sempre potabile, è controllata, anche più delle acque commerciali (cosiddette acque minerali). Anche se confine sostanze tossiche e cancerogene, queste sono sempre entro i limiti di legge (limiti che, comunque, dal punto di vista medico-sanitario non hanno alcuna logica). E' possibile che i filtri a carbone attivato e Altroconsumo, hanno molti difetti, non ultimo quello che eliminano praticamente tutto, anche i sali minerali essenziali, oltre che a aumentare il rischio di infezioni anche da parte di batteri molto pericolosi, quali la Psudomonas aeruginosa, appunto perché eliminano, tr l'altro, anche  il cloro che serve da disinfettante e antibatterico.
quelli a osmosi inversa riescano ad eliminare anche la maggior parte dei pfas, ma non son privi di pericoli. Anche i filtri a osmosi inversa, come riferito anche nell'articolo comparso sull'ultimo numero (numero 279, marzo 2014) di

Vi consiglio di leggere attentamente l'articolo, soprattuto qualora pensaste di comprare uno di questi filtri.

14 commenti:

  1. Invece che fare una continua lotta al mondo del trattamento dell'acqua potreste informarvi meglio e consigliare ai consumatori come districarsi nel mercato. Ormai basta digitare acqua ed un qualsiasi nome di un comune italiano per leggere notizie di problematiche temporanee o vecchie ma scoperte solo di recente. Fra come dovrebbe essere teoricamente l'acqua del sindaco a come effettivamente arriva al rubinetto del cittadino ce ne corre, quindi sarebbe giusto finirla con questa ipocrisia ed accettare il fatto che trattare l'acqua al punto d'uso è una cosa intelligente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io non faccio nessuna guerra al mondo del trattamento dell'acqua. Per quanto riguarda i pfas, anche l'EPA degli USA scrive che non esistono strumenti certificati e validati, anche ße molti li usano.

      Elimina
  2. Ma chi ha scritto tutte le stupidaggini della nota Non comprate i filtri per l'acqua contaminata da PFAS..... Altro consumo e per fortuna che voi dovreste avere la conoscenza di dare consigli alla gente. Non sapete neanche la differenza tra un filtro ed un altro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vedi risposta al commento precedente. Se ha critiche da fare si rivolga ad altroconsumo.

      Elimina
  3. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  4. Ma se nella nostra zona è stato provato statisticamente PFAS ha aumentato i tumori tiroide

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chi e quando lo ha dimostrato?

      Elimina
    2. purtroppo ad oggi si sa per certo sia dell'incidenza dei tumori causa pfas, sia della tiroide!
      ma nella nostra acqua di Vicenza troviamo anche cromo6.
      l'acqua del sindaco l'hanno chiusa in molti pozzi che, si è scoperto, non è mai stata potabile....

      Elimina
  5. Ma se nella nostra zona è stato provato statisticamente PFAS ha aumentato i tumori tiroide

    RispondiElimina
  6. http://www.iene.mediaset.it/video/127/toffa-quando-l%E2%80%99acqua-diventa-veleno_653127.shtml

    RispondiElimina
  7. e invece caro signor Cordiano ha senso munirsi di un buon filtro ad osmosi inversa, perchè - nel frattempo che la politica si muoverà nei prossimi anni (o decenni) a fare il suo corso - saranno di meno le persone avvelenate da questi perfuoro-alchilici.
    E chi di noi smetterà di comprare oggetti verniciati e idrorepellenti prodotti con pfas (chi rinuncia al goratex? chi alla carta da forno? chi alle antiaderenti?).

    un caro saluto, e un invito a tutti di sperimentare, non a credere a quello che dicono i mass media, giornali e tv in primis.

    RispondiElimina
  8. In genere quando ci si addentra in argomenti che non sono strettamente correlati alle proprie competenze si rischia di dire cose poco corrette, come nel caso del post scritto dal dott. Cordiano, medico, che si presenta ricco di errori dal punto di vista tecnico, evidenti agli occhi dei un qualsiasi esperto del settore trattamento acqua. La filtrazione al punto d’uso (rubinetto) permette di migliorare il gusto dell’acqua, che generalmente sa di cloro e risulta spesso sgradevole al palato, ma anche di eliminare eventuali sostanze nocive presenti nell’acqua con concentrazioni dentro o fuori dai limiti. In particolare per quanto riguarda i PFAS esistono filtri da installare sotto il rubinetto ad azione specifica, utilizzanti carbone attivo granulare che sono estremamente efficaci nella riduzione dei PFAS, si tratta della stessa tecnologia che gli acquedotti veneti stanno utilizzando per contrastare il problema alla radice.
    Ricordiamoci che i PFAS sono sostanze tossiche che non sono normate dalla legislazione italiana e nemmeno da quella europea, i limiti di riferimento sono attualmente quelli fissati dall’EPA americana. In ogni caso quando è accertata la presenza di sostanze tossiche nell’acqua potabile, anche se dentro i limiti di legge, la cosa più semplice e ovvia da fare è ridurne la concentrazione con idonei sistemi filtranti. Ogni problema ha la sua soluzione. Anche i PFAS. Basta rivolgersi alle aziende specializzate che operano nel settore.

    RispondiElimina
  9. Faccio una domanda ma ho letto che invece filtri a carbone attivo come quelli citati un filtro come questo che ho comprato io potrebbe andare bene?
    http://bit.ly/2qsPe82. Non ha la denominazione di filtro anti pfas ma è comunque un filtro a carbone attivo

    RispondiElimina