mercoledì 10 marzo 2010

Napolitano, prima di firmare qualcosa chiedi a Ciampi

Una nota del Quirinale definisce fantasiose le ricostruzioni apparse su alcune giornali dell’incontro-scontro con Berlusconi nella serata del 4 marzo, come riferito dall’ANSA.

Quella sera Berlusconi avrebbe minacciato il presidente della Repubblica e per questo sarebbe sarebbe stato quasi messo alla porta, secondo uno dei ministri presenti.

Io non ho dubbi che il parvenu assurto a presidente del consiglio abbia realmente minacciato di scatenare un violento conflitto istituzionale e di scatenare la piazza.

Ho più di un dubbio sul comportamento di Napoletano.

Infatti se è condivisibile la sua preoccupazione di garantire che tutti gli italiani possano andare a votare, non capisco perché analoga preoccupazione non l’abbia manifestata circa un anno fa, quando la lista del PD di Monteporzio (Roma) fu esclusa dalle elezioni comunali per la mancanza di un timbro. Allora il governo del pidduista Berlusconi non emise alcun decreto né il panama bianco sobbalzò sulla nobile diploe cranica presidenziale al pensiero che un certo numero di Italiani non potesse esprimere il voto per la mancanza di un timbro sulla lista delle firme.


Inoltre credo che non ci abbia fatto una bella figura, dal momento che ha firmato un decreto inutile che, come dimostra la sentenza del TAR Lazio è inapplicabile in quanto si tratta di materia regolata da leggi regionali sulle quali il governo nazionale non può intervenire.

Oh Giorgio, non lo sapevi che stavi firmando un decreto inapplicabile? Oppure stavi dormendo, come spesso fai secondo Di Pietro quando firmi le porcherie del governo Berlusca? Oppure Berlusconi ti ha puntato la pistola alla tempia, come sembra trasparire da alcune tue dichiarazioni.

Prima di firmare, non potevi chiedere qualche consiglio a Ciampi che lo sapeva che il “decreto ad paninum” era incostituzionale?

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