giovedì 6 novembre 2014

Per una catena alimentare libera da pesticidi, PFAS e OGM - Incontro pubblico il 27 novembre 2014, ore 20.30, Sala Sooster, Valdagno

Stop alla contaminazione dell'acqua e della catena alimentare da pesticidi e altre sostanze tossiche e cancerogene. In Italia non abbiamo bisogno degli OGM, che sono una minaccia alla biodiveristà, all'indipendenza dei contadini dalle multinazionali e, probabilmente, anche alla salute umana. Un mondo senza pesticidi è possibile, già ora. Basta volerlo. Lo dimostra l'esperienza di alcuni comuni del Trentino Alto-Adige (Malles, Malosco, Vallarsa ecc.) dove l'uso dei pesticidi è stato bandito o notevolmente limitato proprio nelle zone dove si producono mele pregiate esportate in tutta Europa.
I pesticidi sono cancerogeni, teratogeni (causano malformazioni fetali) e funzionano come interferenti endocrini. Gli interferenti endocrini son un gruppo di oltre 800 molecole chimiche, quasi tutte di origine artificiale, non esistenti in natura, che interferiscono, fino a distruggerli, con i meccanismi che governano il funzionamento e la crescita delle cellule animali e vegetali. Agli interferenti endocrini appartengono anche i composti perfluoroalchilici, i famigerati PFAS, che hanno contaminato l'acqua potabile e le falde acquifere di un esteso territorio di almeno tre provincie venete. Grazie anche al lavoro svolto da ISDE Vicenza e da numerose associazioni ambientaliste, la Regione Veneto e l'Istituto Superiore Sanità, che all'inizio avevano fornito interpretazioni pseudotranquilizzanti e minimizzanti, dimostrando di non aver compreso la gravità della situazione, hanno annunciato una campagna di dosaggi a campioni su alimenti prodotti nelle zone venete contaminate da PFAS, sugli animali ivi allevati, sui suoli e su altre matrici ambientali. Finora non si ha notizia del reale avvio dei prelievi, più volte annunciati in pompa magna nei 18 mesi trascorsi dall'estate 2013, quando il gravissimo episodio di inquinamento da PFAS divenne di pubblico dominio. Alla ricerca dei PFAS nell'ambiente dovrebbe seguire poi un biomonitoraggio umano e poi, forse, uno screening sanitario di un cappone di popolazione umana residente elle zone coinvolte dall'inquinamento. 
In Germania, nel 2006, in seguito ad un grave episodio di contaminazione di un esteso territorio agricolo causato dallo sversamento  di fanghi reflui da depuratori urbani e industriali, tutto questo fu fatto in meno  di sei mesi. In Vento, se tutto va bene, procedendo le cose con questi ritmi, ci vorranno decine di anni.
Agli interferenti endocrini appartengono anche i neonicotinoidi, responsabili della morìa delle api.
Cee si possa vivere in un mondo senza pesticidi, o dimostra l'esperienza di alcuni comuni altoatesini, dove un manipolo di sindaci coraggiosi, dimostrando una sensibilità straordinaria nell'interpretare il loro ruolo di primo difensore e responsabile della salute dei cittadini amministrati, hanno bandito o sottoposto a notevoli restrizioni e regolamentazioni l'uso dei pesticidi. Le loro ordinanze e delibere, che privilegiano un'agricoltura sostenibile  e  compatibile con la salute umana e ambientale, sono in vigore da anni e hanno resistito ai ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato.  Dal momento che  i maggiori produttori di mele in Italia nono sono stupidi o autolesionisti, è questa la dimostrazione che si può produrre già ora un cibo sano, pulito e giusto come avviene per i prodotti che si fregiano del "marchio" di presidio Slow Food e dell'agricoltura biologica certificata.

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