venerdì 2 agosto 2013

Cluster di linfomi e leucemie in provincia di Vicenza?

Per cluster (raggruppamento, grappolo) in epidemiologia s'intende un'insolita concentrazione di casi di una malattia in una determinata regione o zona geografica o nel tempo.  Lo studio dei cluster èstato spesso molto utile per lo studio delle cause di malattie soprattutto infettive ma anche di altro tipo.
 Che ci possa essere un cluster di linfomi e leucemie negli ultimi anni in provincia di Vicenza è suggerito, a mio parere, dall' analisi delle stime dei linfomi e leucemie effettuata dagli studiosi del Registro Tumori del Veneto (RTV) per gli anni 2011 (1) e 2012 (2).



Come si evince dalla tabella 1 e dalla figura 1,  a fronte di un aumento medio del 7% nelle femmine dei casi di linfomi e leucemie (L&L) in tutto il Veneto, ulss vicentine comprese, si ha un aumento del 13, del 15 e del 12% nelle ULSS 4, 5 e 6, rispettivamente. Per quanto riguarda il sesso maschile l'aumento medio stimato  nel 2012 rispetto al 2011 è nel Veneto del 17%, contro un aumento del 47, del 39 e del 41% nelle tre suddette ULLS vicentine, rispettivamente. Nell'ULSS n. 3 (Bassano) è stata prevista invece una riduzione del numero di L & L di circa il 10% in entrambi i sessi (ved. Figura 2)



M 3
F3
M 4
F 4
M 5
F 5
M 6
F 6
M V
F V
2011
33
29
34
30
33
27
58
51
934
816
2012
30
26
50
34
46
31
82
57
1097
873

% variazione
2012 vs 2011


-9


-10


+47


+13


+39


+15


+41


+12


+17


+7












Tabella 1 - Numero assoluto di linfomi e leucemie in provincia di VI e nel Veneto nei due sessi - Stime 2011 e 2012 del RTV
Legenda: M = Maschi; F = Femmine; V = Veneto; 3, 4 5 e 6 = ULSS del Vicentino

L'aumento del numero assoluto dei L&L stride con la riduzione del numero assoluto di tutte le neoplasie (L&L compresi) nel Veneto (Ulss vicentine comprese) stimato per il 2012 vs il 2011 (vedi Figura 3).
è vero che si tratta di stime e non di numeri reali.  Probabilmente non sapremo mai se le previsioni del RTV si sono avverate, ma certamente stride il particolare comportamento dei L&L  in 3 su 4 delle ULSS Vicentine che aumentano molto di più rispetto alla media veneta, mentre il numero assoluto di tutte le neoplasie ä stimato in calo, come nel resto del Veneto.
Una possibile spiegazione, alquanto inverosimile, è che vi sia stato un aumento di pari percentuale della popolazione nelle diverse aree geografiche della regione. Maggiormente plausibile è l'ipotesi secondo la quale l'incremento sia soltanto apparente e dovuto, per esempio, all'adozione di un diverso sistema di classificazione delle neoplasie ematologiche, in particolare l'adozione della classificazione WHO del 2008, mentre in precedenza erano in uso differenti sistemi classificativi. Oppure l'inclusione delle malattie mieloproliferative croniche, prima classificate altrove, nel gruppo delle leucemie.

Io, non dispongo di alcun dato ufficiale relativo al numero di casi di L&L realmente osservati, ho il sospetto che, almeno nella mia ULSS le stime siano molto vicine alla realtà, almeno per il 2013. Infatti nei primi sette mesi di quest'anno io personalmente ho osservato all'incirca la metà dei 77 casi di L&L (malattie mieloproliferative croniche escluse e mielomi inclusi) previsti per il 2012 dal RTV per l'Ulss5 Ovestvicentino. Considerando che, storicamente, molti dei pazienti residenti nella zona sud dell'ULSS5 (per la sua conformazione allungata nota anche come "ulss banana") per vari motivi preferiscono rivolgersi all'ospedale di Vicenza o di San Bonifacio, è ragionevole stimare che, entro la fine dell'anno, si raggiunga in tutta l'ULSS 5 il numero di 70-80 nuovi casi di L&L.
Per quanto riguarda le cause del maggior incremento dei casi di L&L che, come ho appena affermato, ho ragione di ritenere essere reale  e non solo apparente o teorico, almeno  per l'ULSS5 nella quale risiedo e lavoro,  anche in qualità di membro dell'Associazione Medici per l'Ambiente, mi chiedo quale sia stato il ruolo dell'esposizione cronica ai composti perfluorinati assurta agli onori della cronica dopo la recente campagna di campionamenti effettuata dai tecnici dell'ARPAV.

Come è noto, questa campagna di rilevamenti ha evidenziato che, in almeno 30 comuni veneti, si sia verificata un'esposizione "storica" a concentrazioni altissime di composti perfluoralchilici, note molecole classificate come interferenti endocrine ed inserite dall'Environment Protection Agency degli USA fra le molecole probabilmente cancerogene. Su questo ho già detto qualcosa sul mio blog (3), al quale rimando chi fosse interessato, anche per maggiori  riferimenti bibliografici.

"Le future generazioni non ci perdoneranno
 il danno che stiamo loro arrecando"
 Lorenzo Tomatis

Nelle figure 1 e 2 il termine "linfomi" si riferisce alla somma di linfomi e leucemie secondo il metodo usato dal RTV















FSu di unaigura 2 - Variazioni percentuali anno 2012 su 2011 dei linfomi nelle ulss vicentine e nel Veneto


Figura 3 - Variazioni percentuale di tutti i tumori del Veneto


Riferimenti
1. Stime2011 per ASL [Internet]. [citato 22 luglio 2013]. Recuperato da: http://www.registrotumoriveneto.it/registro/incidenza/Stime2011 per ASL.pdf
2. Stime2012 per ASL [Internet]. [citato 22 luglio 2013]. Recuperato da: http://www.registrotumoriveneto.it/components/download.php?file=/registro/incidenza/Stime%20per%20ASL%202012.pdf
3. Enzucciu: Le sostanze perfluoroalchiliche sono cancerogene in America ma in Veneto sono innocue [Internet]. [citato 2 agosto 2013]. Recuperato da: http://enzucciu.blogspot.it/2013/07/le-sostanze-perfluoroalchiliche-sono.html






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