Ieri ho partecipato a Vicenza alla conferenza stampa di Greenpeace.
Poichè i giornali locali non hanno nemmenno fatto cenno alla mia prinicipale osservazione sulla mancata pubblicizzazione dei risultati dello studio reigonale sulla mortalità e prevalenza di malattie PFAS-associate nella zona rossa, copio-incollo un mio commento inserito sul sito del Giornale di Vicenza oggi 15 novembre 2016
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Poichè i giornali locali non hanno nemmenno fatto cenno alla mia prinicipale osservazione sulla mancata pubblicizzazione dei risultati dello studio reigonale sulla mortalità e prevalenza di malattie PFAS-associate nella zona rossa, copio-incollo un mio commento inserito sul sito del Giornale di Vicenza oggi 15 novembre 2016
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"Fra tutte le molecole poli e perfluorurate (alcuni stimano
siano almeno 4000), tutte molecole artificiali non esistenti in natura,
soltanto il PFOA (acido perfluorottanoico) è stato classificato come
possibilmente cancerogeno nell'uomo (classe 2b secondo IARC). Poiché soltanto
la metà circa dei comuni compresi nella zona "rossa" o "a
"massima esposizione" dei PFAS
(Albaredo , Bonavigo, Brendola, Cologna Veneta, Grancona, Legnago,
Lonigo, Montagnana, Pojana M, Sarego) nel 2013 avevano concentrazioni di PFOA superiori ai limti che sarebbero poi stati
adottati nel febbraio 2014 (limiti badate bene definiti di performance o
obiettivo e non "protettivi per la salute umana") (vedere allegato A
al DGR 1517 del 29 ootobre 2015) anche un neofita capisce bene che non ha senso
andare a cercare effetti cancerogeni per molecole che cancerogene forse non
sono, tranne il PFOA. Inoltre non si
capisce bene perché abbiano mischiato anche comuni che non sono stati esposti
al PFOA, mentre nei comuni a massima esposizione non sono stati inseriti
Vicenza e Sossano che nel suddetto decreto sono compresi fra i comuni che nel
2013 avevano concentrazioni elevate di tutti i PFAS). Inoltre il PFOA è
probabile che manifesti i suoi effetti cancerogeni solo in soggetti esposti per
lungo tempo e/o a elevate concentrazioni (per esempio operai, proprietari di
pozzi privati che usano acqua per alimentare e in agricoltura/allevamenti).
Pertanto affermare ai quattro venti e in pompa magna che i tumori non sono
aumentati nella zona rossa è come affermare di aver scoperto che se la riscaldo
l'acqua diventa calda. Infine le autorità e i media hanno messo in sordina la
notizia veramente importante e cioè, come dimostrato dagli studi ISDE-ENEA e
dallo studio SER a firma del dottor Saugo, nei 21 comuni più contaminati si
muore di più (con percentuali che vanno dal 12 al 30%) per le malattie
tipicamente associate agli interferenti endocrini, categoria cui appartengono i
PFAS: diabete, mellito, infarto del miocardio, ictus cerebrale, ipertensione
arteriosa. Negli stessi comuni, sempre dallo studio del servizio epidemiologico
regionale del Veneto, si è dimostrato un eccesso del 10-15% di eccesso di
aumento del colesterolo (che a lungo andare può provocare aterosclerosi e
infarto, ictus ecc), e di malattie della tiroide. E questi sono gli effetti
tossici riconosciuti unanimente come i più frequenti dei di tutta la categoria
dei PFAS, non solo di PFOA o PFOS. E' questa la notizia veramente importante e
più preoccupante, come ho messo in risalto anche durante la conferenza stampa
di ieri con Greenpeace, ma l'autore dell'articolo non ne fa alcun cenno.
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