martedì 3 maggio 2016

I limiti mutevoli dei PFAS: i gestori chiedono di alzarli e le autorità li accontentano


I limiti di performance o obiettivo stabiliti dall'Istituto superiore di Sanità" nel gennaio 2014 sono stati ritoccati al rialzo nell'estate 2015 su espressa richiesta dei gestori. Questo si evince chiaramente da un documento ufficiale della Regione veneto, il Report informativo consegnato ai consiglieri regionali in occasione del Consiglio straordinario sui PFAS tenuto il 22 marzo u.s..

"..."a seguito della segnalazione da parte degli enti gestori del Servizio Idrico Integrato del rischio di dover procedere alla sospensione dell’erogazione dell’acqua potabile, a seguito delle riduzioni estive delle portate che determinano un abbattimento delle capacità depurative dei filtri, le strutture sanitarie della Regione Veneto con nota del 9.7.2015 prot. 277968, si sono premurate di chiedere un parere all’Istituto Superiore di Sanità per valutare la possibilità di consentire una variazione delle concentrazioni dei PFAS a corta catena (PFBA e PFBS), in via transitoria in modo tale da impedire la sospensione dell’erogazione dell’acqua potabile nelle aree interessate, evento quest’ultimo considerato di potenziale e rilevante impatto generale sulla salute pubblica.
Conseguentemente l’Istituto Superiore di Sanità ha reso il parere dell’11.8.2015 prot. 0024565, dando riscontro alla specifica richiesta di indicazioni avanzata dalla Regione del Veneto, relativamente ai com- posti PFBA e PFBS e limitatamente a potenziali e transitorie condizioni di emergenza idrica legate al periodo estivo e/ o a particolari periodi di siccità.
Relativamente ai composti acido perfluorobutansolfonico (PFBS) e acido perfluorobutanoico (PFBA) enucleati dalla somma "altri PFAS". Secondo quanto espresso nel parere le concentrazioni nelle acque destinate al consumo umano di PFBA fino a 0,5 μg/L e di PFBS fino a 0,5 μg/litro, non configurano rischi per la salute umana. Mentre per quel che riguarda gli "altri PFAS" viene confermato il rispetto del valore di performance di 0,5 μg/litro e per PFOS e PFOA vengono confermati i valori di performance già indicati. 

E' necessario ribadire che i limiti obiettivo o di performance non devono essere considerati come limiti protetti per la salute umana. Del resto questo lo riconosce l'ISS e il ministero che parlano di limiti di qualità i quali  costituiscono un obiettivo da raggiungere tenendo conto della migliore tecnologia disponibile. Non usano mai un termine equivlente a quello inglese di Health Protettive Value (HPV, Valori Protettivi per la Salute) usato anche dal legislatore tedesco. In altre parole, visto che:  
1) al momento la migliore tecnologia disponibile sono i filtri a carbonio attivi; 2) i filtri e le altre misure sono solo parzialmente efficaci; 3) i filtri costano molto e che il loro costo ricade alla fine sui cittadini; 4) per potenziarne l'efficacia   bisognerebbe aumentarne il numero o la frequenza di sostituzione, con conseguente aggravio dei costi la migliore soluzione è quello di aumentare i limiti. Queste motivazioni dimostrano chiaramente come parlare di limiti validi per la protezione della salute umana non abbia alcun valore, dal momento che si tratta di puri numeri variabili a seconda delle condizioni e degli interessi economici di pochi.

Non a caso in altri paesi, dove le concentrazioni di PFAS nell'acqua potabile sono mediamente di gran lunga inferiori a quelli del Veneto, ed è quindi relativamente  più semplice ottenere valori di PFAS più bassi nell'acqua filtrata, i limiti sono molto più bassi di quelli stabiliti in Italia. E addirittura, vengono abbassati, visto che all'estero il miglioramento della performance tecnologica, e l'adozione di misure rivelatesi molto efficaci e mai adottate in Veneto, (ne scrivo qui e  qui  hanno recentemente permesso di ridurre le concentrazioni di PFAS al disotto dei limiti rilevabili dalle metodiche di laboratorio. Per esempio negli USA, dove i livelli max di PFOA sono 400 ng/L a livello federale, sono stati abbassati nel mese di febbraio scorso a 100 ng/L nello stato di New York e addirittura a 20 ng/L nel Vermont.In Veneto, invece i valori totali di PFAS sono stat innalzati a 2030 ng/litro da 1030.

 Sono singolari anche le motivazioni   addotte per giustificare  tale paradossale decisione:.."Non si tratta pertanto dell’abbassamento dei livelli o dell’introduzione di nuovi limiti meno severi ma di una valutazione di alcune circostanze presupposte che consigliano, a determinate condizioni, come precisate dall’Istituto Superiore di Sanità, l’applicazione transitoria di limiti diversi per i PFAS a corta catena (PFBA e PFBS), sempre con lo scopo diretto di tutelare la salute pubblica".
Excusatio non petita, accusatio manifesta dicevano i Romani. Cioè, giustificazione non richiesta è segno di colpevolezza.

Soltanto in Italia per difendere la salute pubblica si aumentano le concentrazioni di sostanze tossiche, sospettate di essere cancerogene.

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