giovedì 15 novembre 2012

Marlane Marzotto, in piazza per dire "Basta silenzi, basta veleni"


Due deputati chiedono alla ministra della Giustizia Paola Severino di intervenire per accelerare il processo alla Marlane Marzotto di Praia a Mare, la fabbrica tessile del cosentino che conta tra i suoi ex operai oltre cento decessi e ammalati di tumore. Intanto, per il 1° dicembre, si prepara una manifestazione regionale, per chiedere verità e giustizia sulla vicenda e la bonifica dei terreni, dei fiumi e dei mari calabresi.



Omicidio colposo plurimo, lesioni colpose plurime, omissione di cautele contro infortuni sul lavoro e disastro ambientale. Sono questi i reati contestati agli ex dirigenti e responsabili della Marlane Marzotto di Praia a Mare, la fabbrica calabrese oggetto di una vicenda giudiziaria per le patologie tumorali contratte dagli operai che lavoravano al suo interno e per la scoperta, nei pressi dello stabilimento, di rifiuti speciali pericolosi di origine industriale quali cromo esavalente e amianto.

Capi di imputazione ripercorsi in un'interrogazione alla Guardasigilli Paola Severino da Antonio Boccuzzi, superstite del disastro Thyssen e deputato Pd, e dal collega Franco Laratta, nel tentativo di salvare dall'oblio una vicenda che nella stampa nazionale non ha mai trovato abbastanza spazio e che solo l'impegno di pochi ha portato all'attenzione della giustizia.

A difendere gli imputati, grandi nomi dell'avvocatura italiana, da Guido Calvi a Niccolò Ghedini; manca lo studio del sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che ha cessato l'incarico, ma solo per morte del suo assistito.

di Angela Lamboglia - 9 Novembre 2012

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