Due deputati chiedono alla ministra della Giustizia Paola Severino di intervenire per accelerare il processo alla Marlane Marzotto di Praia a Mare, la fabbrica tessile del cosentino che conta tra i suoi ex operai oltre cento decessi e ammalati di tumore. Intanto, per il 1° dicembre, si prepara una manifestazione regionale, per chiedere verità e giustizia sulla vicenda e la bonifica dei terreni, dei fiumi e dei mari calabresi.
Omicidio colposo plurimo, lesioni colpose plurime, omissione di cautele contro infortuni sul lavoro e disastro ambientale. Sono questi i reati contestati agli ex dirigenti e responsabili della Marlane Marzotto di Praia a Mare, la fabbrica calabrese oggetto di una vicenda giudiziaria per le patologie tumorali contratte dagli operai che lavoravano al suo interno e per la scoperta, nei pressi dello stabilimento, di rifiuti speciali pericolosi di origine industriale quali cromo esavalente e amianto.
Capi di imputazione ripercorsi in un'interrogazione alla Guardasigilli Paola Severino da Antonio Boccuzzi, superstite del disastro Thyssen e deputato Pd, e dal collega Franco Laratta, nel tentativo di salvare dall'oblio una vicenda che nella stampa nazionale non ha mai trovato abbastanza spazio e che solo l'impegno di pochi ha portato all'attenzione della giustizia.
A difendere gli imputati, grandi nomi dell'avvocatura italiana, da Guido Calvi a Niccolò Ghedini; manca lo studio del sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che ha cessato l'incarico, ma solo per morte del suo assistito.
di Angela Lamboglia - 9 Novembre 2012
Nessun commento:
Posta un commento