I referendum interni previsti dall'articolo 27 dello statuto del PD potrebbero essere un ottimo modo per mettere a tacere i vari maître à penser che di volta in volta aprono il becco per dire e disdire e confutare quantoappeno detto dal maître concorrente. Poiché i referendum possono essere indetti, previo approvazione di un apposito regolamento, anche su richiesta del 5% degli iscritti, perché non cominciamo ad usare questo strumento?
Per esempio, cominciamo ad indirne uno sulle alleanze ed uno sull'immunità parlamentare, per esempio. So già quale sarebbe il risultato di entrambi, e sarei curioso di sapere con quale coraggio qualche vip nostrano continuerebbe a dirsi favorevole all'immunità parlamentare
Riporto qui di seguito l’articolo 27 dello statuto del PD
Articolo 27.
(Referendum e altre forme di consultazione)
1. Un apposito Regolamento quadro, approvato dalla Direzione nazionale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei suoi componenti, disciplina lo svolgimento dei referendum interni e le altre forme di consultazione e di partecipazione alla formazione delle decisioni del Partito, comprese quelle che si svolgono attraverso il Sistema informativo per la partecipazione.
2. È indetto un referendum interno qualora ne facciano richiesta il Segretario nazionale, ovvero
la Direzione nazionale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei suoi componenti, ovvero il trenta per cento dei componenti l’Assemblea nazionale, ovvero il cinque per cento degli iscritti al Partito Democratico.
3. La proposta di indizione del referendum deve indicare: la specifica formulazione del quesito; la natura consultiva ovvero deliberativa del referendum stesso; se la partecipazione è aperta a tutti gli elettori o soltanto agli iscritti.
4. Il referendum è indetto dal Presidente dell’Assemblea nazionale, previo parere favorevole di legittimità della Commissione nazionale di garanzia, sulla base di uno specifico Regolamento approvato dalla Direzione nazionale.
5. La proposta soggetta a referendum risulta approvata se ottiene la maggioranza dei voti validamente espressi.
6. Il referendum interno può essere indetto su qualsiasi tematica relativa alla politica ed all’organizzazione del Partito Democratico. Il referendum può avere carattere consultivo o deliberativo.
Qualora il referendum abbia carattere deliberativo, la decisione assunta è irreversibile, e non è soggetta ad ulteriore referendum interno per almeno due anni.
7. Le norme dello Statuto, fatto salvo quanto previsto all’articolo 43, comma 3, non possono essere oggetto di referendum.
Il link allo statuto
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