sabato 16 ottobre 2010

Guarda guarda cosa succederebbe al Pd se...




...alle prossime elezioni politiche, mettesse in pratica quanto stabilito nel proprio Statuto all'art. 22 comma 2 e, cioè:
Non è ricandidabile da parte del Partito Democratico per la carica di componente del Parlamento nazionale ed europeo chi ha ricoperto detta carica per la durata di tre mandati.
Lo Statuto ammette deroghe, ma prima di esaminarle guardiamo su chi ricadrebbe il divieto di candidatura: si tratta di 43 deputati del PD su 206, e di 35 Senatori su 112.

Hanno ricoperto la carica per 3 o più legislature e, quindi, non potrebbero più candidarsi:


legislatura2


Ora vediamo le deroghe.

Sempre l'art. 22 dello Statuto, al comma 6, stabilisce che:
Eventuali deroghe alle disposizioni di cui ai commi precedenti devono essere deliberate dal Coordinamento nazionale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei suoi componenti, su proposta motivata dell’Assemblea del livello territoriale corrispondente all’organo istituzionale per il quale la deroga viene richiesta.
e al comma 7 che:
La deroga può essere concessa soltanto sulla base di una relazione che evidenzi in maniera analitica il contributo fondamentale che, in virtù dall’esperienza politico‐istituzionale, delle competenze e della capacità di lavoro, il soggetto per il quale viene richiesta la deroga potrà dare nel successivo mandato all’attività del Partito Democratico attraverso l’esercizio della specifica carica in questione. La deroga può essere concessa, su richiesta esclusiva degli interessati, per un numero di casi non superiore, nella stessa elezione, al 10% degli eletti del Partito Democratico nella corrispondente tornata elettorale precedente.
Ricapitoliamo.

Se alle prossime Elezioni politiche il Partito democratico osservasse le Regole che si è formalmente dato, i Parlamentari qui sopra potrebbero essere ricandidati "in deroga" alle seguenti condizioni:
  1. nel numero massimo di 33 dei 78 (il 10% dei 325 che sono stati eletti alla scorsa tornata elettorale);
  2. previa presentazione di personale richiesta all'Assemblea nazionale del Pd;
  3. l'Assemblea nazionale deve avanzare proposta motivata al Coordinamento nazionale;
  4. il Coordinamento nazionale deve approvare a maggioranza assoluta le deroghe richieste;
  5. gli ammessi alla deroga devono essere personalità di assoluto valore e da qualche parte deve spuntare un documento che lo spieghi per bene, perchè la deroga può essere concessa solo su queste basi ("una relazione che evidenzi in maniera analitica il contributo fondamentale che, in virtù dall’esperienza politico‐istituzionale, delle competenze e della capacità di lavoro, il soggetto per il quale viene richiesta la deroga potrà dare nel successivo mandato").
Chiaro?

Bene, ora tenete a mente queste condizioni, perchè quando sarà il momento andremo a verificare.

Avrete sicuramente notato, inoltre, che circa 50 dei parlamentari non ricandidabili, nel caso volessero avanzare richiesta di candidatura in deroga, si troverebbero anche nella condizione di potersela approvare poichè membri del Coordinamento nazionale.

In particolare, si tratta di:
  • Agostini Mauro (3 legislature alla Camera e una al Senato)
  • Bersani Pier Luigi (3 legislature alla Camera)
  • Bianco Enzo (2 legislature alla Camera e 2 al Senato)
  • Bindi Rosi (5 legislature alla Camera)
  • Bressa Gianclaudio (4 legislature alla Camera)
  • Cabras Antonello (2 legislature alla Camera e 2 al Senato)
  • Castagnetti Pierluigi (5 legislature alla Camera)
  • Chiti Vannino (2 legislature alla Camera e 1 al Senato)
  • D'Alema Massimo (7 legislature alla Camera)
  • D'Antoni Sergio (3 legislature alla Camera)
  • Fassino Piero (5 legislature alla Camera)
  • Finocchiaro Anna (6 legislature alla Camera e 1 al Senato)
  • Fiornoni Giuseppe (4 legislature alla Camera)
  • Follini Marco (2 legislature alla Camera e 2 al Senato)
  • Franceschini Dario (3 legislature alla Camera)
  • Franco Vittoria (3 legislature al Senato)
  • Gentiloni Paolo (3 legislature alla Camera)
  • Giacomelli Antonello (3 legislature alla Camera)
  • Iannuzzi Tino (3 legislature alla Camera)
  • Latorre Nicola (3 legislature al Senato)
  • Letta Enrico (3 legislature alla Camera)
  • Magistrelli marina (3 legislature Senato)
  • Maran Alessandro (4 legislature alla Camera)
  • Marini Catiuscia (4 legislature alla Camera)
  • Marini Franco (4 legislature alla Camera e 2 al Senato)
  • Marino Mauro (2 legislature alla Camera e 1 al Senato)
  • Mazzucconi Daniela (2 legislature alla Camera e 1 al Senato)
  • Melandri Giovanna (5 legislature alla Camera)
  • Meta Michele (3 legislature alla Camera)
  • Migliavacca Maurizio (3 legislature alla Camera)
  • Milana Riccardo (2 legislature alla Camera e 1 al Senato)
  • Minniti Marco (3 legislature alla Camera)
  • Oliverio Mario (3 legislature alla Camera)
  • Papania Antonino (3 legislature al Senato)
  • Parisi Arturo (4 legislature alla Camera)
  • Pinotti Roberta (2 legislature alla Camera e 1 al Senato)
  • Pollastrini Barbara (3 legislature alla Camera)
  • Realacci Ermete (3 legislature alla Camera)
  • Santagata Giulio (3 legislature alla Camera)
  • Sereni Marina (3 legislature alla Camera)
  • Soro Antonello (5 legislature alla Camera)
  • Tocci Valter (3 legislature alla Camera)
  • Tonini Giorgio (3 legislature al Senato)
  • Turco Livia (6 legislature alla Camera e 1 al Senato)
  • Veltroni Walter (6 legislature alla Camera)
  • Ventura Michele (4 legislature alla Camera)
  • Zanda Luigi (3 legislature al Senato)
  • Zavoli Sergio (3 legislature al Senato)
Voi che ne dite, va bene così?

N.B. ci scusiamo in anticipo per eventuali imprecisioni o dimenticanze, per le quali sono gradite le vostre segnalazioni. Se poi qualcuno si sentisse abbastanza esperto di Statuto, Regolamenti, e Codici Etici del Partito democratico e volesse integrare le informazioni qui riportate, basta che ci scriva.
(Grazie a Pippo Civati e Paolo Cosseddu per aver raccolto le firme, all'ultima Assemblea nazionale del Pd, per chiedere"di esprimere il suo voto sull'applicazione di queste due regole statutarie, e agli organi esecutivi tutti l'impegno a farle rispettare rigorosamente, in particolare in vista dei prossimi appuntamenti elettorali" e agli amici padovani di PD Nuovo Percorso per il lavoro certosino di verifica dei nomi)

3 commenti:

  1. Molto bello questo post.
    E' giusto che all'esterno il PD si muova per parlare (compattamente) al Paese. C'è da recuperare forza, sentimento di fiducia e attaccamento alla popolazione.
    Ma è stradoveroso che all'interno si inizi (e con buona lena) a discutere e poi decidere su queste cose: si tratta di credibilità.
    E per recuperare fiducia nella cittadinanza, si parte anche dalla credibilità.
    Alessandro Battistello - Breganze/Ferrara - iodemocratico.it

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  2. proprio questa mentalità di "farsi le pulci" addosso all'interno dello stesso pd, ci rende perdenti in partenza! io cittadino ho bisogno di competenza; me ne fotto di quanti mandati abbia fatto l'uno o l'altra!

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  3. Bene, sono d'accordo in linea di principio; ma come la valutiamo la competenza? Ma soprattutto, come valutiamo se il nostro candidato si è meritato il diritto al secondo o terzo o ennesimo mandato? Per esempio con le doparie, oltre che con le primarie? Come facciamo a sapere se nel frattempo che il nostro eletto (compia il suo settimo o ottavo mandato non è nato qualcun altro più o meno giovane che è più competente e più bravo di lui. Aspettiamo che lo cerchi il segretario del partito e che lo coopti al suo interno se fa il bravo e no alza troppo la cresta?

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