lunedì 25 aprile 2016

L'acqua condita con PFAS non è sicura

In questi giorni la stampa compiacente, con giornalisti incapaci di documentarsi e di giudizio autonomo, incapaci o accondiscententi a tal punto da vendere il cervello al miglior offerente, hanno fatto a gara a rilanciare affermazioni  false e prive di ogni fondamento scientifico. Per esempio, il giornale di vicenza e altri, continuano a dire che l'acqua nelle zone contaminate è sicura e si può bere tranquillamente. Ora questa affermazione è palesamente falsa e serve solo a ingenerare la convinzione al lettore frettoloso o poco attento che l'acqua non contenga più pfas. E invece la concentrazione media del pfoa è stata soltanto dimezzata in tre anni di filtri, e tale dimezzamento è stato ottenuto anche miscelando acqua inquinata con acqua pura,una pratica criminale.
Nessun scienziato serio, che non sia pagato dall'industria o che non abbia timore di perdere la pagnotta quotidiana che gli passa l'azienda pubblica o privata per la quale lavora, può in scienza e coscienza sostenere che un qualsiasi livello di pfas diverso da zero sia sicuro per la salute umana. Pertanto bere acqua con 10, 50 o 100 ng/litro, potrebbe essere ugualmente pericolosa, soprattutto per alcuni gruppi di popolazione partcolarmente suscettibili (neonati, bambini, donne gravide, anziani con varie patologie).
Pertanto rinnovo il mio consiglio a non bere acqua contenente pfas.

sabato 26 marzo 2016

Nel regno dei PFAS si muore di più, ma non a causa dei PFAS


Secondo il giornale di Vicenza del 23/3/2016  “..non c’è una correlazione diretta tra decessi per patologie associabili all’esposizione  ai PFAS e questo inquinamento.” Infatti “.. i dati in possesso della Regione Veneto non evidenziano un danno alla salute in atto” ….:” Bene, c’è pertanto da stare tranquilli. Queste dichiarazioni, che sarebebro contenute nel report informativo consegnato ai consiglieri regionali in occasione del consiglio  straordinario del 22/3 u.s.,  dovrebbero tranquillizzare tutti e dimostrare l’infondatezza delle preoccupazioni di quei pochi medici  e cittadini che, secondo qualche politico di maggioranza, dovrebbero essere denunciati per procurato allarme. 

venerdì 25 marzo 2016

Il PFOA della Dupont ha provocato danni al fegato e cancro anche in Olanda, ma in Vento è innocuo


I residenti in vicinanza di un impianto chimico della DuPont in Olanda sono stati esposti per anni a concentrazioni più alte di quelle permesse di una sostanza chimica utilizzata nella fabbricazione del Teflon, il PFOA. Questa sostanza è classificata come potenzialmente cancerogena per gli esseri umani dall'organizzazione mondiale della sanità. L'esposizione alle concentrazioni più alte di quelle legalmente permesse del composto si è verificata dal 1970 al 2002 attraverso l'atmosfera ma non con l'acqua potabile. Nel peggiore dei casi, la legge è stata violata per almeno 25 anni secondo le autorità sanitarie olandesi, e un impatto sulla salute, per esempio sul fegato, non può essere esclusa con un'esposizione cronica di questo tipo. Un aumentato rischio di cancro, anche se limitato, sarebbe stato osservato in questa popolazione.
In Veneto ancora oggi molti cittadini bevono acqua infarcita di PFOA e altri PFAS e tutto va bene.

Per saperne di più, leggete qui (in inglese) 

mercoledì 16 marzo 2016

PFOA a Hoosick Fall il governatore Cuomo annuncia il ritorno dei livelli sotto i limiti di rilevabilità

Ieri il governatore dello stato di New York ha annuciato (a dire il vero abbastanza trionfalisticamente, visto che le autorità sanitarie consigliano  ancora di non bere l'acqua di rubinetto)  che grazie alle miure intraprese il PFOA nei pozzi e nei rubinetti del villaggio di Hoosick Fall sono tronati al disotto della soglia di rilevabilità della metodica analitica. Questo dopo soli due mesi dalla scoperta della contaminazione e grazie alle misure di cui parlo qui.
In Veneto, invece, a quasi tre anni di distanza,  il governatore non ha mai fatto visita ai cittadini dei territori contaminati  e ha raddoppiato i limiti "obiettivo", con grande gioia dei gestori delle acque che, in questo modo, risparmieranno un sacco di schei sull'acquisto dei filtri che potranno essere usati più a lungo. E la gente continua a bere acqua con i livelli di PFAS più alti al mondo e a mangiare alimenti altrettanto contaminati.

Quando avrò il piacere di veder un governatore fare in Veneto lo stesso annuncio fatto da Cuomo?





lunedì 7 marzo 2016

Provvedimenti e consigli delle autorità americane ai cittadini di Hoosick Falls contaminati da PFOA. Confronti con il veneto


Volantino affisso alle porte
 del villaggio
Ecco in breve cosa stano facendo in questi giorni ad Hoosick Falls, un villaggio di 4000 anime negli Stati Uniti, subito  dopo la scoperta della contaminazione da PFOA: 1) lavaggio di tutte le tubature dell'acquedotto per ripulirle completamente da eventuali residui di PFOA;
2) applicazioni di filtri centrali * e a tutti i pozzi privati;
3) distribuzione gratuita di acqua minerale nelle scuole e nei supermercati e altri locali pubblici
3) consiglio di non usare l’acqua del rubinetto per bere, preparare cibi o per la lavare posate, vestiti e indumenti
4) evitare il contatto cutaneo (esempio per lavarsi o fare il bagno) dei bambini che abbiano abrasioni o malattie della pelle che potrebbero facilitare la penetrazione del PFOA nell’organismo
5) aprire tutti i rubinetti dell’acqua fredda e farli andare per almeno 5 minuti prima di usarla (15 minuti per i rubinetti dell’acqua calda)
6) lavare per almeno 5 minuti tutti i contenitori di acqua 

7) buttare via tutto il ghiaccio preparato nel frigo prima dei provvedimenti attuati
8) fare andare a vuoto almeno una volta lo sciacquone del bagno,la lavastoviglie, la lavatrice:
9) pulire bene con l’acqua filtrata  umidificatori, condizionatori, le macchinette per il caffè, strumenti e apparecchi medicali e ogni altrro qualsiasi strumento o apparecchio che pensate possa essere contaminato
 in modo da rimuovere i residui di PFOA
10) sostituire eventuali filtri o sistemi di depurazione presenti in precedenza nelle abitazioni

I punti contrassegnati con l’asterisco* sono i soli ad essere  consigliati dall’Istituto superiore di sanità e dalla Regione Veneto. Giudicate voi..

E non dite che non ve l'avevo detto che l'acqua contaminata da PFOA e altri PFAS non è da bere


LInk
1)  http://cbs6albany.com/news/local/pfoa-expert-speaks-to-hoosick-falls-residents
2)  http://www.epa.gov/aboutepa/hoosick-falls-water-contamination
3) http://www.villageofhoosickfalls.com/news.html 

domenica 28 febbraio 2016

ISDE Veneto emette un comunicato stampa sull'inadeguatezza della commissione PFAS

    Dopo la recente pubblicazione del verbale della seduta del 13 gennaio u.s. della Commissione tecnica che si occupa della contaminazione delle falde acquifere e della catena alimentare da PFAS in Veneto, il Coordinamento delle sezioni provinciali venete dell'associazione  medici per l'ambiente-ISDE Italia onlus, condivide le preoccupazioni e perplessità della responsabile della commissione.
Nel verbale si mettono in luce gravi lacune nella gestione dell’emergenza rappresentata dalla contaminazione delle acque da PFAS, che riguarda circa 350.000 persone di 60 comuni veneti. Affiorano chiaramente difficoltà e inadeguatezze in seno alla stessa Commissione mista Regione Veneto-Istituto Superiore di Sanità nell’affrontare e governare  il grave inquinamento ambientale.  Nessuno dei Membri della Commissione, tranne uno, pare si sia mai occupato  prima del 2013 in modo specifico di PFAS. Per questo motivo nell'autunno 2014 la nostra associazione aveva chiesto, senza ricevere ad oggi risposta alcuna, l'inserimento nella suddetta commissione di esperti indipendenti come il  professor  Tony Fletcher, della  London School of Hygiene and Tropical Medicine, Londra.

sabato 23 gennaio 2016

Dal suonatore Jones e da tutti quelli che dormono sulla collina per colpa dei PFAS. Dedicato i sindaci e ai medici che dichiarano che i PFAS si possono bere

(Jones il suonatore) --sembra di sentirlo ancora dire al mercante di liquore, tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore.
Dedicato ai sindaci, ai medici, ai gestori delle acque contaminate da PFAS che vanno dicendo che si possono bere lo stesso.


lunedì 11 gennaio 2016

DuPont, il giorno del giudizio si avvicina

Sono trascorsi oltre 15 anni da quando Bob Billott, un avvocato di Cincinnati, iniziò a indagare sul caso delle morti misteriose di numerosi capi di bestiame avvenute  nell’area attorno all’impianto chimico della Du Pont di Parkesbourg, Virginia. Nel 1998,  l’avvocato Billot, era stato ingaggiato da una famiglia di agricoltori che l’anno precedente avevano venduto una parte dei loro terreni adiacenti alla multinazionale, la quale  voleva utilizzarli per costruirci una discarica per rifiuti non pericolosi prodotti nella fabbrica stessa. Dopo qualche mese, mentre il bestiame continuava a morire, l’avvocato scoprì che la DuPont aveva contaminato le falde acquifere del fiume Ohio con una sostanza cancerogena utilizzata per la produzione del Teflon da oltre 50 anni.  Nonostante avessero  prove inconfutabili sulla pericolosità del PFOA, i dirigenti della DuPont continuarono a sversare il PFOA nell’acqua, nei suoli e nell’atmosfera  della Valle del fiume Ohio.

lunedì 4 gennaio 2016

martedì 8 dicembre 2015

PFAS - I risultati dei laboratori degli enti gestori sono affidabili?

A pagina 7/82 dell’allegato A del DGR Veneto n.1517 del 29/10/2015 , laddove si descrivono “le fonti informative utilizzate per la predisposizione” di quel  documento,  si afferma che:”..Al fine di garantire il necessario rigore istituzionale alle informazioni fornite, non essendo ancora definito il percorso di accreditamento regionale dei laboratori di autocontrollo degli Enti gestori, secondo le eventuali indicazioni previste dalle normative europee sull’acqua potabile e dalle indicazioni dell’OMS (Water Safety Plan), non sono stati considerati i dati prodotti dagli autocontrolli degli Enti gestori.”
Pertanto, si deduce che la regione Veneto non considera affidabili i risultati relativi ai PFAS forniti dai laboratori degli enti gestori.


Ma gli Enti gestori sono quelli stessi che eseguono l’analisi dei PFAS  sulle acque dei pozzi privati? E i privati sanno che stanno spendendo soldi per farsi fare delle analisi  i cui risultati che potrebbero non essere affidabili?
E se nel documento i risultati delle analisi eseguite nei pozzi privati vengono invece usati, allora questi risultati diventando validi?
Questo è uno dei tanti aspetti che non mi convincono in questo vicenda. Qualcuno  potrebbe chiaririmi le idee?