La luce in fondo al tunnel di Monti , i dati del Centro Studi di Confindustria e la confusione Tesoro- Banca d’Italia
Le previsioni elaborate dal Centro Studi di Confindustria, su dati Istat e Banca d’Italia rappresentano il “ buco nero che, cattura la luce “ osservata dal duo Monti-Passera. Gli analisti di Confindustria parlano di “ danni alla produzione che, non è improprio raffrontarli con quelli conseguenti alle due guerre “I consumi delle famiglie sono diminuiti del 3,2% nel 2012 e continueranno a contrarsi nel 2013. Il PIL diminuirà del 2,4% che però rilevano gli analisti, potrebbe essere ottimistico. Il tasso di disoccupazione è passato dall’8,4% del 2011 al 10,7% del 2012 e la stima per il 2013 è pari al 12,1%. L’inflazione quest’anno è pari al 3,1% e il prossimo sarà del 2,3%. Il rapporto tra debito pubblico e PIL dal 120,1% del 2001 al 125,6% del 2012 (stimato) al 126% del 2013. La pressione fiscale effettiva (quindi depurando il PIL di un quarto di economia sommersa ) raggiungerà il valore del 54,3%. Queste le stime dell’Ufficio Studi di Confindustria. Dati divergenti invece e su altri parametri macroeconomici, si riscontrano tra Ministero dell’Economia e Confindustria. Da rilevare che , la Ragioneria Generale dello Stato da maggio non comunica più i dati del monitoraggio mensile sulle entrate tributarie e contributive. Per la Ragioneria dello Stato il fabbisogno, dei primi sette mesi del 2012 è stato pari a 27,4 miliardi di euro in deciso miglioramento rispetto ai primi 7 mesi del 2011 ( 40,1 miliardi di euro) per Banca d’Italia invece il fabbisogno è stato pari a 42,7 miliardi di euro. Banca Italia conteggia correttamente i 17,1 miliardi di euro, versati dall’Italia per il salvataggio di Grecia e Portogallo. Tremonti lo scorso anno pagò 7,1 miliardi di euro per i salvataggi mentre Monti quest’anno ne ha pagato 10,1 in più, ma disponeva anche di 9 miliardi di euro grazie al trasferimento presso la Tesoreria dello Stato delle disponibilità di conto corrente degli Enti Locali. Insomma tra i miglioramenti comunicati dal Ministero dell’Economia e quelli di Banca d’Italia c’è una differenza di ben 13 miliardi di euro (fonte Bollettino Banca Italia ). Per Banca d’Italia la differenza tra i fabbisogni della gestione Tremonti e quella di Passera ammonta a soli 800 milioni di euro. Non è che davvero ha ragione quel banchiere che afferma “ diffidiamo di coloro che predicano solo l’austerità , che pensano di risolvere i problemi delle aziende solo con il taglio dei costi. Questa cultura si è diffusa a manager , politici e banche .Se non si torna a ripensare allo sviluppo e se questi manager e politici non saranno messi in subordine per il Paese sarà un drammatico Medioevo”,
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Le previsioni elaborate dal Centro Studi di Confindustria, su dati Istat e Banca d’Italia rappresentano il “ buco nero che, cattura la luce “ osservata dal duo Monti-Passera. Gli analisti di Confindustria parlano di “ danni alla produzione che, non è improprio raffrontarli con quelli conseguenti alle due guerre “I consumi delle famiglie sono diminuiti del 3,2% nel 2012 e continueranno a contrarsi nel 2013. Il PIL diminuirà del 2,4% che però rilevano gli analisti, potrebbe essere ottimistico. Il tasso di disoccupazione è passato dall’8,4% del 2011 al 10,7% del 2012 e la stima per il 2013 è pari al 12,1%. L’inflazione quest’anno è pari al 3,1% e il prossimo sarà del 2,3%. Il rapporto tra debito pubblico e PIL dal 120,1% del 2001 al 125,6% del 2012 (stimato) al 126% del 2013. La pressione fiscale effettiva (quindi depurando il PIL di un quarto di economia sommersa ) raggiungerà il valore del 54,3%. Queste le stime dell’Ufficio Studi di Confindustria. Dati divergenti invece e su altri parametri macroeconomici, si riscontrano tra Ministero dell’Economia e Confindustria. Da rilevare che , la Ragioneria Generale dello Stato da maggio non comunica più i dati del monitoraggio mensile sulle entrate tributarie e contributive. Per la Ragioneria dello Stato il fabbisogno, dei primi sette mesi del 2012 è stato pari a 27,4 miliardi di euro in deciso miglioramento rispetto ai primi 7 mesi del 2011 ( 40,1 miliardi di euro) per Banca d’Italia invece il fabbisogno è stato pari a 42,7 miliardi di euro. Banca Italia conteggia correttamente i 17,1 miliardi di euro, versati dall’Italia per il salvataggio di Grecia e Portogallo. Tremonti lo scorso anno pagò 7,1 miliardi di euro per i salvataggi mentre Monti quest’anno ne ha pagato 10,1 in più, ma disponeva anche di 9 miliardi di euro grazie al trasferimento presso la Tesoreria dello Stato delle disponibilità di conto corrente degli Enti Locali. Insomma tra i miglioramenti comunicati dal Ministero dell’Economia e quelli di Banca d’Italia c’è una differenza di ben 13 miliardi di euro (fonte Bollettino Banca Italia ). Per Banca d’Italia la differenza tra i fabbisogni della gestione Tremonti e quella di Passera ammonta a soli 800 milioni di euro. Non è che davvero ha ragione quel banchiere che afferma “ diffidiamo di coloro che predicano solo l’austerità , che pensano di risolvere i problemi delle aziende solo con il taglio dei costi. Questa cultura si è diffusa a manager , politici e banche .Se non si torna a ripensare allo sviluppo e se questi manager e politici non saranno messi in subordine per il Paese sarà un drammatico Medioevo”,
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