venerdì 27 febbraio 2015
mercoledì 25 febbraio 2015
martedì 17 febbraio 2015
EFSA e limiti dei PFAS - Facciamo un po' di chiarezza
Molti di coloro che si interessano di PFAS
dimostrano di non sapere di cosa. L'EFSA non si è mai occupata di valori
dell'acqua potabile ma di dose totale tollerabile giornaliera che comprende la
dose totale di PFAS che ci sorbiamo, oltre che con l'acqua, anche con gli
alimenti, con l'aria che respiriamo, con la polvere di casa ecc. A me sembra
che questi decisori politici e sanitari fanno una confusione enorme. Anche per
questo dovrebbero andarsene a casa. L’EFSA ha stabilito una TDI (Tolerable
Daily Intake o dose giornaliera tollerabile di 1500 nanogrammi per kilo di peso
corporeo (NON per litro di acqua) al giorno per il PFOA e di 150 ng/kg per il
PFOS. Questo significa che un bambino di dieci chili potrebbe assumere fino a
15.000 ng di PFOA al giorno senza avere problemi di salute ( e questo è da
dimostrare).
domenica 15 febbraio 2015
L'acqua contaminata da PFAS si può bere?
La mia personale convinzione è che le acque contaminate da PFAS non si possono bere. Quindi la risposta è No e poi NO. E ho tratto questa convinzione dopo aver esaminato la letteratura medica e aver preso visione delle decisioni e dei comportamenti tenuti dalle autorità sanitarie di paesi diversi dal nostro nei quali si verificarono "incidenti" molto simili a quello che ha portato alla contaminazione delle falde acquifere (e quindi dei suoli e della catena alimentare) in Veneto. DI seguito vi riassumo i principali di tali "incidenti"
giovedì 12 febbraio 2015
Link da cui scaricare lo studio sulla mortalità nei comuni la cui acqua potabile è contaminata dai PFAS
https://drive.google.com/file/d/0ByNSjMVcyBdDOUpsczRvLVpSSlE/view?usp=sharing
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mercoledì 11 febbraio 2015
domenica 8 febbraio 2015
I PFAS hanno fatto male alle popolazioni venete anche a concentrazioni inferiori ai limiti stabiliti dal ministero
L'indagine epidemiologica
sulla mortalità delle popolazioni venete esposte ai PFAS, da me commissionata
ad un gruppo di ricercatori indipendenti, si è finalmente conclusa. I
ricercatori hanno analizzato le schede Istat compilate dai medici ogni
qualvolta si accerta un decesso. L'analisi interessa un periodo di trent'anni,
dal 1980 al 2009.
giovedì 5 febbraio 2015
Premesse e razionale per un'indagine epidemiologica seria sulla popolazione contaminata da PFAS
Pubblico qui alcune mie riflessioni vecchie di qualche mese, frutto di un'attenta analisi di fonti ufficiali del servizio epidemiologico regionale del Veneto e del registro tumori del Veneto. Studiando questi documenti ufficiali avevo tratto la convinzione che alcune del malattie PFAS-indotte fossero più diffuse nei territori contaminati da PFAS. Studiatevelo bene, e segnatevi el malattie che hanno un tasso di mortalità maggiore in provincia di Vicenza. Sarà interessante confrontare questi dati con quelli emersi da un'indagine retrospettiva compiuta da eminenti epidemiologia italiani e che saranno resi pubblici nei prossimi giorni. Io so già che ci avevo azzeccato.
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