mercoledì 28 dicembre 2011

Liberalizzare l'accesso alle scuole di specializzazione post-laurea


Per diventare specialisti, una volta conseguita la laurea in medicina, è necessario sostenere un esame di selezione per accedere al corso di specializzazione. Questo rappresenta un blocco, un muro impossibile da superare per la maggior parte dei medici che vogliono accedere alla scuola di specializzazione preferita, essendo i  posti a disposizione ogni anno molti di meno rispetto alla richiesta, soprattutto in determinate specialità.
Le università non riescono ad assicurare un'adeguata preparazione pratica ed il  conseguimento dell'esperienza necessaria per esercitare adeguatamente la professione,  una volta terminato il corso di specializzazione. Questo è particolarmente vero per alcune specialità come quelle chirurgiche, tanto che molti specializzandi vengono inviati in reparti ospedalieri per acquisire la pratica necessaria. Questo si configura anche come una forma di sfruttamento degli specializzandi che svolgono a tutti gli effetti il lavoro che dovrebbe essere compiuto da personale strutturato il quale non viene assunto, per esempio per sostituire i colleghi andati in pensione, con conseguente risparmio di spesa per la struttura ospedaliera ed aggravio di lavoro per gli operatori superstiti. Quindi, la dicotomia fra università ed ospedali è superata nei fatti.
 Attualmente, l' unica modalità per consentire la frequenza degli specializzandi nelle strutture ospedaliere, è  la stipula di convenzioni fra ospedale e d'università. In base a queste convenzioni, gli specializzandi, a partire dagli ultimi anni del loro corso di studio possono completare la loro pratica quotidiana negli ospedali invece che nelle università. Le convenzioni sono in genere molto onerose per la struttura che la propongono, potendo arrivare anche ad € 800.000, una cifra esorbitante visti i chiari di luna attuale.
Nel reparto in cui lavoro, una carenza di personale medico dal momento che un medico che è andato in pensione non è mai stato sostituito, ed un altro prestato temporaneamente  ad altra struttura non è mai ritornato nel nostro reparto né è stato rimpiazzato.  Dal 1 settembre 2009, data di pensionamento di un collega, io personalmente mi ritrovo in pratica a fare il lavoro di 2 medici, dovendo tra l'altro fronteggiare un aumento di circa il 40% degli accessi e delle prestazioni erogate dal struttura di cui sono responsabile a partire dal primo gennaio di quest’anno.
 Un modo,veloce ed economico per l'azienda sanitaria in cui lavoro per sostituire, almeno parzialmente i due medici mancanti, potrebbe essere quella di pagare la borsa per 2 specializzandi, a patto che questi si impegnino a svolgere nel nostro ospedale un congruo numero di ore tra quelle previste dal corso di studi. I soldi ci sarebbero , messi a disposizione da associazioni  locali, ma sarebbe necessario stipulare la convenzione con un' università. Tuttavia, stante il costo della convenzione, questa ipotesi in pratica non è percorribile. Non mi è chiaro, poi, perché siano necessari tutti sti soldi per permettere a due specializzandi di frequentare aule e reparti  universitari che già esistono e seguire le lezioni di docenti che sono già pagati.

Pertanto, abolire l'obbligo della convenzione per permettere agli specializzandi negli ospedali ricevendo una retribuzione, per quanto minima, potrebbe essere un ottimo banco di prova per la volontà liberalizzatrice del governo Monti.

Fatto sta che, se mi costringono a continuare a lavorare a queste condizioni, con stipendi bloccati fino al 2018, possibilità di carriera zero, lavoro sempre più stressante ed in aumento, con circa un terzo delle ore di lavoro notturne e festive,  il 31.12.2012 mi dimetto e me ne vado a lavorare all’estero.  L’anno scorso mi era stata fatta una proposta dall’Inghilterra: 130.000 sterline per fare il consultant (quasi il doppio del mio stipendio attuale) – ho due specializzazioni -  per 38,5 ore settimanali senza guardie notturne e festive (volendo potrei farle ed in questo caso lo stipendio aumenta vertiginosamente); 38,5 ore settimanali  , come quelle che dovrei  fare in Italia ma alla fine di ogni anno sono circa un centinaio le ore fatte in più che non vengono retribuiti, visto il mio status di “dirgente medico”. Ed io sono tra quelli che cerca di farne di meno, innanzitutto perché ritengo che non sia etico continuare a fornire alibi all’amministrazione ed assicurare servizi agratis alla popolazione , svolgendo sostanzialemnte attività di volontariato sul posto di lavoro a danno di tanti medici precari ai quali è precluso l’accesso all’esercizio della professione dopo anni distudi e d’impegno.

mercoledì 21 dicembre 2011

Cardinal Bagnasco, dimostra la tua buonafede: pubblica gli elenchi delle strutture che pagano l'ICI

Il cardinal Bagnasco ha affermato che i detrattori della chiesa sono in malafede quando parlano dell'esenzione ICI concessa al clero. Visto che lui è in buona fede e che dimostra di voler collaborare per sanare eventuali sacche di irregolarità,  non facciamo prima se i preti pubblicano gli elenchi di tutte gli immobili e strutture possedute dalla chiesa cattolica e a fianco se pagano o no l'IcI e a cosa servono? Sarrebbe un buon punto di partenza, no

martedì 20 dicembre 2011

Bagnasco: le tasse non sono un optional La Chiesa paga l'Ici, attacchi in malafede - Corriere della Sera


nel novembre 2007 sono stato ospite di una "casa vacanza" gestita dalla chiesa in occasione del matrimonio di una mia cugina acquisita. Avendo deciso all'ultimo momento di parteciparvi e no trovando posto altrove, mi hanno prenotato una camera in una delle case vacanze gestite dalal chiesa, dove già stavano alloggiando altri parenti, ferventi cattolici.
Pagai circa 60-70 euri per una stanza matrimoniale: a dire il vero l'alloggio era molto spartano, sobrio ed anche la colazione era adeguata ad uno spirito diciamo francescano. Non era sicuramente un campetto di calcio, una mensa per i poveri, nè un dormitorio agratis, nè un luogo di culto. C'era una cappella dove si poteva andare a pregare e dove si recitava la messa alla domenica, se non erro.
Cardinal Bagnasco, sarei curioso di sapere quanta ICI viene pagata per le case vacanze disseminate in tutto Italia, case vacanze che, come dice il nome, sono in tutto e pertutto delle strutture alberghiere con fini di lucro concorrenti di analoghe strutture commerciali che non hanno sconti ed esenzioni.

Bagnasco: le tasse non sono un optional La Chiesa paga l'Ici, attacchi in malafede - Corriere della Sera

lunedì 19 dicembre 2011

Veltroni non risponde,che sia in Africa?

Il giorno 11 ottobre 2011, ho inviato una email all'indirizzo uffiicale veltroni_w@camera.it al deputato Walter Veltroni, ex segretario del mio partito. Ancora non ho ricevuto risposta . Che si sia trasferito in Africa come aveva promesso? Che sia isolato dal mondo?

Caro Veltroni, l’altra sera ho sentito la tua intervista a Rai News 24, dopo la riunione della tua corrente. TI voglio dire soltanto che sono nauseato dal comportamento tuo , di Fioroni e degli altri capoccia che hai riunito. Parlo esclusivamente a mio nome, ma ti assicuro che sono in molti a pensarla come me.

Proprio in questo momento in cui dovremmo essere tutti uniti e formare un’unica coorte da lanciare contro l’avversario, tu e gli altri capoccia cominciate a mettere i bastoni fra le ruote. Se volevi are il segretario perché non sei rimasto al tuo posto e sei scappato rifuggendo dalla responsabilità?

Io credo che faresti molto meglio a metterti da parte, la tua occasione l’hai avuta, hai perso e sarebbe ora che lasciassi spazio ad altri. Te lo dice uno che ti ha seguito ti ha votato e si è impegnato a fondo, nel suo piccolo, per farti vincere contro Berlusconi. Uno che ha creduto a tutte le panzane che hai raccontato in campagna elettorale, pur sapendo di mentire, compreso che era stato effettuato il sorpasso.

Dal momento che hai fatto molte più legislature del numero massimo previsto dal nostro statuto cosa pensi di fare alle prossime elezioni? Implorerai la deroga? Oppure fonderai un altro partitino pur di conservare il tuo posto in Parlamento? Se tu fossi coerente, dovresti lasciare il posto e rinunciare a candidarti. Dai l’esempio e fai che il rinnovamento parta da te, prima che dagli altri. CI sono tanti modi di fare politica, se non la fai per interesse personale o per mestiere. Senti ammè, tornatene a casa e goditi la tua ricca pensione.

Naturalmente lo stesso discorso vale anche per tutti gli altri che sono nella tua stessa situazione.

Vincenzo Cordiano, Valdagno, membro della direzione provinciale PD di VI 

Sciopero generale servizi pubblici: Monti iniquo

Sciopero generale servizi pubblici: Monti iniquo: Cgil, Cisl, Uil - Cambiare la manovra per assicurare equità. I

domenica 18 dicembre 2011

Rifiuti alla tedesca

Rifiuti alla tedesca: Riceviamo da Luciano Parolin e pubblichiamo In Germania, ogni paese, ogni città, aveva la propria discarica, in totale circa 50 mila; ridotte a 2 mila, negli anni 90. Oggi, sono appena 150 discariche per i rifiuti urbani, ma anche queste saranno chiuse entro il 2012. Uno straordinario esempio di civismo da parte dei tedeschi, una lezione non trascurabile per noi italici, lontani da tutte le medie europee.

lunedì 5 dicembre 2011

Presidenti Monti e Napolitano, che fine ha fatto la lotta all' evasione fiscale?

Rigore, equità, crescita: sono i tre pilastri su cui è incentrato il "pacchetto sviluppo" del Governo nel quadro del decreto salva-Italia. Il Sole 24 Ore di oggi 4/12/2009.

Sul rigore non ho dubbi, anche perché pagano sostanzialmente sempre gli stessi, me compreso. Che il pacchetto del governo Sull'equità e sulla crescita ne ho, e  molti di dubbi.

Al pacchetto sviluppo manca una quarto pilastro per essere credibile e digeribile: una seria lotta all'evasione fiscale. Fa ridere il limite dei mille euro per la tracciabilità del contante e fa altrettanto ridere la tassa dell'1,5% sui capitali scudati.
Per esempio, se Monti ci mettesse dentro nel suo decreto la confisca dei beni e le manette agli evasori fiscali, ecco, io comincerei a sentirmi in un paese più equo e mi rassegnerei ad accettare la macelleria sociale di questo governo.