domenica 29 novembre 2015

Servono urgentemente 650 euro per avviare un ricorso sui PFAS




Il nove dicembre 2015 scadono i termini per presentare un ricorso al Presidente della Repubblica contro il provvedimento dell'Istituto Superiore di Sanità, che  ha praticamente raddoppiato i limiti dei PFAS permessi nelle acque potabili da 1030 ng/L a 2030 ng/L, ripetendo il giochetto che a suo tempo fecero con l'atrazina, di cui parlo qui  
Seicentocinquanta euro è il costo dei bolli necessari per avviare la pratica, le spese finali saranno molte di più. Se raggiungeremo la somma avvieremo il ricorso con l'assistenza di avvocati di Medicina Democratica, altrimenti lasceremo perdere. Trascorso tale termine non ci sarà altra possibilità di impugnare l'insana decisione dell'istituto superiore di sanità. Se avete a cuore il problema dei PFAS, date un vostro contributo versando la cifra che desiderate su buona causa.org, cliccando sul quadretto che vedete qui a destra.
Per il dettaglio delle spese finora sostenute e delle donazioni (pochine) finora ricevute  vedi qui
Vi invito anche a partecipare all'indagine sulle malattie da PFAS in Veneto, registrandovi a questo link.


sabato 21 novembre 2015

Risultati della prima verifica sulle risposte fornite dai partecipanti all'indagine epidemiologica sui POP in Veneto

Ecco l'elaborazione dei dati relativi ai primi 30  soggetti che si sono registrati spontaneamente o sono stati intervistati per partecipare all'indagine epidemiologica on line sulle malattie da inquinanti ambientali in Veneto.  I totali delle malattie sono più di 30 perché in molti casi coesistono più patologie, evidentemente.
Ci sono alcune incongruenze, per esempio solo due hanno dichiarato di avere malattie della tiroide ma ben sette assumono Eutirox, farmaco che si usa solo per la cura dell'ipotiroidismo. Non è possibile fare alcuna considerazione su questi dati.
è anche per questo che servono i ventimila volontari addestrati e preparati se vogliamo ripetere l'esperienza arruolati da Hammond e Horn di cui parlo qui.
Alla buonora
Per informazioni sull'indagine infoCHIOCCIOLA.nopops.it

Risultati della prima verifica del sondaggio on line

mercoledì 18 novembre 2015

Veneti, attivatevi

Finora non è che le centinaia di like (mi piace su Facebook si siano tradotte in disponibilità da parte degli interessati a registrarsi come intervistatori e/o intervistati) per l'indagine epidemiologica on line sulle malattie da inquinanti ambientali in Veneto . In una settima soltanto 5 adesioni come "intervistatori" e 0 (zero  intervistati).
Se va avanti con questo ritmo ci vorranno 4000 settimane (80 anni) per coinvolgere i ventimila volontari arruolati da Hammond e Horn di cui parlo qui.
Alla buonora
Per informazioni sull'indagine infoCHIOCCIOLA.nopops.it
Numero di utenti registrati come "intervistatori" volontari dal 12/11/2015

giovedì 12 novembre 2015

Contribuisci all'indagine epidemiologica sulle malattie da PFAS in Veneto: diventa intervistatore volontario

Hammond e Horn, i due ricercatori che ingaggiarono oltre 22000
volontari che in tre anni intervistarono 190.000 fumatori
Da oggi hai una straordinaria opportunità di contribuire ad accertare se i composti perfluoroalchilici (i PFAS)  hanno causato danni agli oltre 300.000 cittadini veneti che da oltre 50 anni sono esposti alla contaminazione delle falde acquifere e della catena alimentare.  Se hai un computer, un tablet o uno smartphone registrati a questo link. Riceverai una mail con istruzioni dettagliate,  un codice personale e una password che poi utilizzerai per registrare i tuoi amici o parenti (siano essi sani o portatori di malattie) che vogliono partecipare all'indagine epidemiologica. Qui puoi leggere istruzioni approfondite e scaricare due moduli con le domande cui dovranno rispondere gli intervistati, così puoi farti un'idea  delle domande che saranno poste. Inoltre qui puoi trovare  un elenco delle principali malattie che sono state attribuite anche all'inquinamento ambientale.

martedì 10 novembre 2015

Ve lo avevo già detto: I livelli altissimi di PFAS negli alimenti prodotti in Veneto causano il superamento della dose quotidiana tollerabile (TDI), come previsto.


Ve l'avevo detto, ve l'avevo detto almeno sei mesi fa qui.
I risultati del monitoraggio dei pfas nella catena alimentare veneta confermano il sospetto che noi medici dell'ISDE avevamo da tempo, cioè che anche gli alimenti di consumo quotidiano, oltre all'acqua potabile sono contaminati.  
Il 10% circa di  campioni di pesci e insalata prelevati nell'ambito del monitoraggio dei pfas nella catena alimentare veneta, come riportato dagli organi di stampa, ma non nel comunicato dell'assessore Coletto, risulterebbero pesantemente contaminate da pfas. Soprattutto da pfos (acido perfluoroottansulfonico)  che, è noto, è stato bandito dal commercio nei primi anni 2002 a causa della sua pericolosità. La sua persistenza a distanza di tanto tempo, significa che oramai le falde, i suoli e la catena alimentare sono state contaminate in modo forse irreversibile. Come diceva Lorenzo Tomatis, uno dei padri nobili dell'ISDE e direttore dello IARC di Lione, l'agenzia dell'OMS che si occupa, tra l'altro, di definire la cancerogenicità delle sostanze chimiche"..le generazioni future non ci perdoneranno il danno che gli stiamo facendo".